La Nuova Sardegna

Olbia

Le indagini

Gaia morta sulle strisce mentre andava al lavoro: sequestrati cellulare e Suv dell’investitrice

di Tiziana Simula
Gaia morta sulle strisce mentre andava al lavoro: sequestrati cellulare e Suv dell’investitrice

Porto Cervo, la manager tedesca alla guida è tornata in Germania perché su di lei non gravano misure cautelari

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Porto Cervo La Procura di Tempio – le indagini sono coordinate dal procuratore Gregorio Capasso e dalla sostituta Milena Aucone – ha disposto l’autopsia sul corpo di Gaia Costa, la 24enne morta dopo essere stata investita sulle strisce pedonali martedì 8 luglio, in via Aga Kha . Inizialmente prevista per mercoledì 16 luglio, è stata anticipata a lunedì 14 luglio. Alle 14 sarà conferito l’incarico al medico legale Salvatore Lorenzoni e subito dopo comincerà l’esame autoptico. I difensori dell’indagata hanno nominato come consulente di parte il medico legale Ernesto D’Aloja.

I genitori della giovane vittima, Alfredo Costa e Debora Caffiero, e il fratello maggiore, sono assistiti dall’avvocato Antonello Desini. La famiglia ha nominato come consulente di parte il medico legale Francesco Serra. Nomineranno un consulente anche per un altro importante accertamento tecnico: ovvero la ricostruzione della dinamica dell’incidente. Accertamento che la Procura disporrà non appena la polizia giudiziaria completerà l’attività d’indagine, con la raccolta di tutti gli elementi utili a fare chiarezza su quanto accaduto l’8 luglio scorso. Le dichiarazioni dei testimoni che hanno assistito all’impatto mortale, ma anche le immagini delle telecamere della videosorveglianza. Un filmato che ha immortalato la tragedia di via Aga Khan è stato già acquisito dai carabinieri di Porto Cervo che si stanno occupando delle indagini ed è al vaglio degli inquirenti. Un contributo importante per la ricostruzione dell’incidente. Sotto sequestro ovviamente il Suv e anche il cellulare dell’investitrice.

Erano circa le 13.30 quando Gaia Costa, che aveva appena parcheggiato e stava andando a lavorare, attraversa la strada sulle strisce pedonali. Vivian Spohr, così emerge da una prima ricostruzione dei fatti, si sarebbe fermata per far passare dei pedoni ma nel momento in cui ha ripreso la marcia non avrebbe visto Gaia. Travolgendola in pieno. La ragazza avrebbe sollevato la mano facendole segno di fermarsi, ma non c’è stato tempo. Gaia è stata sbalzata sull’asfalto. Inutile ogni tentativo di rianimarla da parte dei sanitari del 118. Resta da capire – e su questo saranno le indagini a fare luce – perché la donna non l’abbia vista, perché non si sia accorta che la 24enne stava attraversando la strada.

Il giorno dopo la tragedia Vivian Spohr è ritornata in Germania, cosa possibile non gravando su di lei alcuna misura cautelare, avendo nominato da subito dei difensori, e avendo collaborato pienamente con l’autorità giudiziaria, come precisano gli inquirenti. La tragedia di Porto Cervo ha scosso profondamente Tempio e tutta la Gallura e la notizia è rimbalzata a livello nazionale e sui giornali tedeschi.

«Sgomento e profondo dolore, sono a completa disposizione dell’autorità giudiziaria italiana». Affida il suo messaggio di cordoglio ai propri legali Vivian Spohr, la manager tedesca di 51 anni che martedì scorso alla guida di un Suv ha investito e ucciso la 24enne tempiese Gaia Costa mentre attraversava la strada sulle strisce pedonali, in via Aga Khan, nel cuore di Porto Cervo. Una tragedia che ha profondamente scosso tutta la Gallura. Vivian Spohr – risultata negativa all’acoltest – è indagata per omicidio stradale. «La nostra assistita è prostrata, è stato un colpo durissimo anche per lei», dice il penalista Angelo Merlini che la difende insieme al collega Alessandro Vitale. I difensori della donna hanno diffuso una nota. «Vivian Spohr, coinvolta nella tragica scomparsa della giovanissima Gaia Costa, esprime il suo sgomento e profondo dolore per questo gravissimo incidente, che ha travolto una famiglia, la città di Tempio e l’intera comunità della Gallura. La signora Spohr si è posta a completa disposizione dell’autorità giudiziaria italiana per le doverose indagini e, pur consapevole che una perdita personale così grande non possa essere rimediata, si attiverà al fine di attenuarne le conseguenze», si legge, lasciando intendere che sarà dato l’avvio alle pratiche di risarcimento.

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