La Nuova Sardegna

Olbia

La guerra del bricolage

Chiusura di Tecnomat a Olbia: nuova battaglia in tribunale

Chiusura di Tecnomat a Olbia: nuova battaglia in tribunale

Bricoman Italia e Comune si appellano al Consiglio di Stato

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Olbia Nella guerra del bricolage, arriva la risposta di Tecnomat contro lo stop del Tar che ha portato alla chiusura della struttura di vendita del Pozzo Sacro. Bricoman Italia ha promosso appello al Consiglio di Stato e il Comune di Olbia si è costituito in giudizio dopo che il Tar, con la sentenza 3 ottobre, in accoglimento del ricorso principale e dei successivi motivi aggiunti proposti da Bricofer Group e Ottimax Italia, aveva annullato tutti gli atti con i quali era stata autorizzata la realizzazione e l’esercizio di una media struttura di vendita in città, nonché gli atti con cui era stata autorizzata l’esecuzione di lavori nell’area esterna. Da circa due settimane le serrande sono abbassate e gli 88 dipendenti sono a casa, in attesa di capire se la società otterrà una pronuncia in via cautelare per poter riaprire, sulla base della richiesta di sospensiva in sede cautelare monocratica. Nel frattempo, le vendite proseguono online. Il Tar aveva accolto il ricorso contro l’atto amministrativo che, all’esito della conferenza di servizi, aveva autorizzato Bricoman Italia ed Md 2000, che non si è costituita in giudizio, a realizzare un punto vendita con insegna Tecnomat. Le società del gruppo Bricofer contestavano invece il provvedimento evidenziando le molteplici violazioni di legge commesse nel procedimento e relative, tra l’altro, alla erroneità del procedimento autorizzatorio per la realizzazione di quella che doveva essere una “media struttura di vendita”. Provvedimento che era stato rilasciato proprio per l’apertura di una media struttura, benché la stessa legge indicasse, secondo i ricorrenti, il limite dimensionale massimo, il cui superamento implica l’applicazione del più complesso procedimento autorizzativo previsto per l’apertura di una grande struttura. (g.d.m.)

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