Tragedia di Monte Pino, processo d’appello a 4 anni dalla sentenza di primo grado
L’udienza fissata a febbraio: tre le vittime nel crollo della strada
Olbia A quasi quattro anni dalla sentenza di primo grado, la Corte d’appello di Sassari ha fissato il processo per il crollo della strada di Monte Pino, nella quale morirono tre persone: Bruno Fiore, sua moglie Sebastiana Brundu, e la consuocera Maria Loriga. L’udienza si terrà il 10 febbraio 2026. Il 18 novembre 2013 mentre la città affondava travolta dall’onda di piena del ciclone Cleopatra, la strada provinciale 38 bis si squarciò trascinando nella voragine l’auto su cui viaggiavano Bruno Fiore e le due donne.
Per la loro morte, il tribunale di Tempio ha ritenuto responsabili i dirigenti della Provincia, Pasquale Russo e Giuseppe Mela, e il tecnico Graziano Sini, condannati – con sentenza del 14 marzo 2022 – rispettivamente a un anno e 11 mesi, un anno e 9 mesi, e un anno (pena sospesa per tutti) per omicidio colposo plurimo e disastro colposo.
Nelle motivazioni della sentenza di primo grado si individua la causa principale del crollo nella corrosione e ammaloramento del tubolare metallico inserito nel rilevato su cui passava la sede stradale. I difensori degli imputati, hanno impugnato la sentenza di condanna sostenendo che la strada sia collassata non a causa della mancata manutenzione, ma perché «mal progettata e mal costruita», così come emerso dalla perizia fatta eseguire dallo stesso tribunale. La tragedia di Monte Pino ritorna, dunque, in aula per il processo di secondo grado. Ma a distanza di così tanti anni dai fatti, i reati contestati potrebbero essere prescritti. (t.s.)
