La Nuova Sardegna

Olbia

Il tuffo di Natale

Al mare d’inverno, il re della spiaggia nuota a petto nudo

Al mare d’inverno, il re della spiaggia nuota a petto nudo

Olbia, ogni giorno Natalino Sergnesi (56 anni) sfida l’acqua gelida allo Squalo

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Olbia Come un sommergibile, si immerge e poi rispunta al largo, verso Tavolara, sfidando l’acqua gelida. Rigorosamente a petto nudo, senza muta, giusto un paio di occhialini da nuotatore. Allibiti i frequentatori della spiaggia dello Squalo, a Pittulongu, ma non è un evento eccezionale, perché la stessa scena si ripete ogni giorno, soprattutto d’inverno quando piove e tira aria di bufera, le sue giornate ideali.

A Olbia tutti conoscono Natalino Sergnesi, 56 anni, figlio autentico del quartiere San Simplicio. Le sue imprese temerarie e un po’ folli si raccontano tra sorrisi e calici di vino. Come quella volta – era il mese di ottobre del 2019 – che era sparito dai radar in mare a Cala Sabina, Golfo Aranci, per ricomparire dopo una nuotata di cinque ore, come se nulla fosse, mentre carabinieri e guardia costiera lo cercavano disperatamente temendo il peggio. Al momento del “ripescaggio” gli fecero uno shampoo che la metà bastava.

Alla vigilia di Natale, puntuale come un orologio svizzero, Natalino si concede un bagno benaugurale dedicato alla sua città e agli amici di una vita. «Come Salmo – dice – il Gigi Riva di noi olbiesi». E poi il bar in via Nanni davanti alle scuole, Sa Joga allo Squalo, il Giropizza & Triku a San Simplicio. Quindi il parroco don Antonio Tamponi e l’avvocato Michele Ponsano. È fatto così Natalino, il re della spiaggia dello Squalo. Solitario per vocazione, vive alla giornata, senza telefono, mail e niente social, selfie o riprese con il drone. Uno sguardo alla Nuova Sardegna e via, per lui esistono solo il mare e la natura. Un tempo, in un’altra vita, faceva il tassista, ma oggi a malapena se lo ricorda e se scopre chi ha inventato il lavoro l’ammazza. Meglio nuotare, tra un cappuccino e due spaghetti alle arselle in spiaggia, al ristobar “Sa joga” di Luca Bagnoli, il suo quartier generale tra surfisti e nuotatori. Gli altri con la muta, lui a pittorra perché la classe non è acqua e il mare d’inverno non è una roba per tutti.

Scherzi a parte, Natalino è un nuotatore vero, forte e temerario quanto basta, sempre alla ricerca di un rivale da sfidare nelle acque gelide verso Tavolara. «Ma non lo trovo mai», dice prima di tuffarsi e sparire tra le onde. A Natale si concede un piccolo vezzo: per il tuffo e la nuotata indossa un cappello simbolo della sua vena goliardica. In spiaggia è stato visto con il copricapo rosso di Babbo Natale e persino con un colbacco dell’Armata rossa. Quest’anno ha scelto una mise ancora più eccentrica: una t-shirt olbiese identitaria e un cappellaccio “merengue” di quelli che usano i tifosi del Real Madrid allo stadio Santiago Bernabeu.(m.b.)

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