La Nuova Sardegna

Olbia

Tribunale

Ciro Grillo e gli amici condannati per violenza sessuale, i giudici: «Il gruppo ha agito con particolare brutalità»


	L’arrivo al tribunale di Tempio di una parte degli avvocati della difesa
L’arrivo al tribunale di Tempio di una parte degli avvocati della difesa

Dalla sentenza emerge il carattere violento dei rapporti subiti che escludono un’ipotesi di consenso da parte della ragazza

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Tempio Nessun consenso ai rapporti sessuali. Che per i giudici si sono, anzi, consumati in un contesto di particolare brutalità. Lo rimarcano nelle motivazioni della sentenza di condanna di Ciro Grillo e dei suoi tre amici, ribadendo l’attendibilità della vittima dello stupro di gruppo «che fin dal principio ha reso un racconto immutato nel suo nucleo essenziale».

I giudici mettono l’accento sul carattere violento dei rapporti subìti che escludono un’ipotesi di consenso da parte della ragazza, dato che si sono consumati «in un contesto di costrizioni ed impossibilità di reagire da parte della giovane che denotano la particolare brutalità del gruppo, coeso fin da principio, e che ha agito in un contesto predatorio e prevaricatorio non tenendo in considerazione alcuna lo stato di fragilità in cui versava la ragazza».

Condizione di minorata difesa dovuta allo stato di ubriachezza, di cui hanno approfittato. Anche i video sulla violenza di gruppo, agli atti del processo e visionati in aula, attestano la veridicità del racconto. «Appaiono chiari e inequivocabili», scrive il collegio. Così come i lividi «provocati durante la violenza», dicono i giudici, e non durante l’attività di kitesurf, come sostenuto dai difensori degli imputati. «Mi hanno violentata tutti», aveva detto piangendo all’amica che era con lei quella notte e che aveva dormito sul divano, e ad altri testimoni con cui si era confidata.

Gli avvocati difensori Enrico Grillo, Andrea Vernazza, Alessandro Vaccaro, Ernesto Monteverde, Mariano Mameli, Gennaro Velle e Antonella Cuccureddu si preparano ora a ricorrere in appello.

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