La Nuova Sardegna

Oristano

Il caso giudiziario

Morì dopo un intervento chirurgico, pignorati i conti della clinica

di Enrico Carta
Morì dopo un intervento chirurgico, pignorati i conti della clinica

La casa di cura non ha pagato il risarcimento: ecco quanto deve ai familiari del 43enne che perse la vita per le conseguenze dell’operazione errata

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Oristano La casa di cura Madonna del Rimedio non paga e allora scatta l’atto di pignoramento. La cifra del risarcimento danni intanto sale giorno dopo giorno, visto che maturano nuovi interessi col passare del tempo, e ormai la somma si aggira attorno a 2 milioni e 600mila euro. Sono i soldi che la clinica privata convenzionata con la sanità pubblica deve alla famiglia di Massimo Cenedese, il paziente di 43 anni di morto in seguito a un intervento chirurgico effettuato nella struttura di via Giotto nel gennaio di dieci anni fa. Vi era entrato per un’operazione di asportazione di polipi dall’addome, ma, cinque giorni dopo, tra atroci dolori che lo accompagnarono sin dalle fasi successive all’intervento, morì all’ospedale di Sassari dov’era stato trasferito d’urgenza quando ormai le condizioni di salute erano precipitate e irrecuperabili.

La denuncia scattò immediata e in tutti questi anni, oltre il procedimento penale che ha portato a una serie di patteggiamenti e condanne a carico dell’équipe medica che si occupò di lui, è andato avanti anche il parallelo procedimento civile che doveva stabilire l’entità del risarcimento danni da rifondere alla moglie, ai figli, ai genitori e ai fratelli. A maggio 2024 era arrivata la sentenza definitiva che obbligava le parti coinvolte ad adempiere al risarcimento, ma i soldi, amaro e mai del tutto riparatorio sollievo di fronte a un lutto così grande, non sono mai stati versati. Nemmeno una piccola parte della somma è transitata da un conto all’altro e dunque, a fine gennaio, i legali dei familiari avevano presentato un precetto di pagamento. È una sorta di preavviso, che precede l’atto di pignoramento, col quale viene preannunciata un’azione più forte e decisiva. Nemmeno quello ha però convinto i condannati a procedere col risarcimento e allora gli avvocati Edoardo Vassallo e Gabriele Melis per la moglie e i figli di Massimo Cenedese e Valerio Martis ed Ezio Ullasci per i genitori e i fratelli della vittima hanno fatto l’ulteriore e definitivo passo presentando l’atto di pignoramento nei confronti della Casa di cura Madonna del Rimedio, atto che è già stato notificato alla controparte dall’ufficiale giudiziario.

Questo comporta il blocco immediato dei conti correnti bancari della clinica. Allo stesso tempo, la procedura prevede che ogni soldo che deve essere versato in quel conto venga a sua volta bloccato affinché vada nella disponibilità diretta di chi deve avere il risarcimento danni – tra quelle somme ci sono anche gli accreditamenti che le varie Asl riconoscono alla struttura privata che lavora anche in convenzione con la sanità pubblica e che quindi riceve compensi per le prestazioni mediche eseguite –. La casa di cura in ogni caso è provvista di un’assicurazione che dovrebbe garantire la copertura economica.

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