La Nuova Sardegna

Oristano

La cronaca

Aggredisce i carabinieri arrivati ad arrestare il figlio: padre in manette, il figlio latitante

Aggredisce i carabinieri arrivati ad arrestare il figlio: padre in manette, il figlio latitante

I militari dovevano eseguire un ordine di carcerazione per una condanna a due anni

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Oristano I carabinieri bussano alla porta. Sanno di dover arrestare Fabrizio Manis, 43 anni, e quando lo vedono entrare in casa del padre, Gianni, decidono di dare esecuzione all’ordine di carcerazione che pendeva su di lui. È successo nella casa di via Sassari nel quartiere del Sacro Cuore. Fabrizio Manis dietro le sbarre non vuole finire nonostante la condanna a due anni per un reato commesso qualche anno fa sia diventata definitiva. Di fronte alla prospettiva di finire nuovamente nella casa di reclusione di Massama, Fabrizio Manis cerca di evitare le manette e dalla sua parte si schiera proprio il padre che aggredisce i militari. In quell’attimo il figlio riesce a sgattaiolare via e a uscire di casa. Da quel momento è irreperibile o, detto in altra maniera, latitante. A finire in manette è invece il padre Gianni Manis che ora sarà processato per direttissima con la triplice accusa di aver favorito la fuga del figlio, di aver opposto resistenza e di aver procurato delle lesioni a uno dei carabinieri. Per Fabrizio Manis, che di guai con la giustizia in passato ne ha già avuto parecchi, ci sarà una nuova imputazione da affrontare non appena gli uomini dell’Arma riusciranno a rintracciarlo e a fermarlo: con tutta probabilità sarà accusato di resistenza.

Il movimentato episodio è accaduto domenica 16 novembre durante quello che i carabinieri considerano un intervento quasi di routine. Per sicurezza sono comunque arrivati nella casa di via Sassari con un numero di militari ritenuto più che sufficiente per eseguire l’ordine di carcerazione legato a una vecchia questione di detenzione di marijuana. Generalmente non ci sono troppi problemi per situazioni del genere e infatti non si ricordano negli ultimi anni casi del genere anche in situazioni di arresti ben più importanti, ma stavolta dentro la casa di via Sassari a Oristano si è scatenato il parapiglia. Difficile accettare di vedere il proprio figlio andar via per essere diretto in carcere, ma la legge è legge e a una situazione simile non si poteva certo sfuggire in maniera legale. Fatto sta che gli animi si sono improvvisamente animati e che i carabinieri non pensavano di certo che Gianni Manis si lanciasse contro di loro per agevolare un’eventuale fuga del figlio che, peraltro, difficilmente potrà andare lontano o  men che mai stare alla macchia, azione al giorno d’oggi impensabile anche per persone dal background importante e quindi pressoché improponibile per un profilo come quello di chi ha avuto problemi giudiziari per reati minori. È finita quindi con i militari che hanno fermato il padre che sarà immediatamente processato, mentre il figlio per ora non si sa che fine abbia fatto. Le ricerche vanno avanti.

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