La Nuova Sardegna

Crisi in Medio Oriente

Libano, la testimonianza di un casco blu Unifil: «Gli israeliani hanno sparato deliberatamente contro di noi»

Libano, la testimonianza di un casco blu Unifil: «Gli israeliani hanno sparato deliberatamente contro di noi»

Il portavoce Andrea Tenenti: «Prese di mira più volte le basi delle Nazioni Unite»

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Roma «L’esercito israeliano ha sparato più volte e intenzionalmente contro alcune basi delle Nazioni Unite nel sud del Libano, tra cui due postazioni gestite da militari italiani». Andrea Tenenti, portavoce di Unifil (la missione Onu nella zona di confine tra Israele e Libano), sentito dall’Ansa e dalla Bbc, ha espresso chiaramente questa convinzione.

Il punto di osservazione n.12 presso la base ONU di Naqura, situata nell’estremo sud del Libano e vicina alla linea di confine con Israele, è stato particolarmente colpito. La torre di osservazione, presidiata da caschi blu indonesiani, è stata attaccata direttamente dai carri armati Merkava israeliani, posizionati su una collina vicina a Labbune, dove infuriava uno scontro con i combattenti di Hezbollah.

Un testimone oculare, un casco blu di Unifil, ha raccontato: «Ero sotto la torretta quando un primo colpo ci ha mancato di poco, seguito da un altro che ha colpito in pieno il nostro punto di osservazione». L'attacco, presumibilmente con un missile sparato da un carro armato, ha fatto crollare la torre, scagliando due militari indonesiani all'esterno. Fortunatamente, entrambi sono rimasti feriti in modo non grave.

Nello stesso momento in cui la base di Naqura veniva attaccata, altri soldati israeliani hanno preso di mira la postazione 1-31 di Unifil, sotto controllo italiano, a ridosso della collina di Labbune. In quel frangente, i carri armati israeliani hanno cercato di avanzare verso il territorio libanese. Hezbollah ha successivamente dichiarato di aver colpito due carri armati israeliani, e le televisioni libanesi hanno mostrato immagini di fumo proveniente dalla zona poco prima che Israele attaccasse le basi Onu.

Tenenti ha confermato che «i soldati israeliani hanno sparato contro la posizione 1-31, colpendo l’ingresso del bunker dove i caschi blu si stavano rifugiando». In questo attacco sono stati danneggiati veicoli e un sistema di comunicazione. Un drone israeliano era stato visto sorvolare la base prima dell'attacco.

Le forze italiane presenti hanno sottolineato che in quei momenti critici erano rifugiate nei bunker e che continueranno a svolgere il proprio dovere nel rispetto delle direttive dell'Onu e del Ministero della Difesa italiano. Tenenti ha inoltre riferito che il giorno precedente i soldati israeliani avevano colpito e disattivato le telecamere di sorveglianza della postazione 1-31.

Un’altra postazione Unifil, la 1-32A, usata per incontri tra Unifil, ufficiali libanesi e israeliani, è stata anch'essa colpita, causando danni ai sistemi elettrici e di illuminazione. Anche il quartier generale di Unifil a Naqura è stato colpito ripetutamente. «Non può essere stato un errore - ha affermato il militare che ha assistito all'attacco alla torretta di osservazione – Il carro armato ha mirato deliberatamente verso di noi».

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