Flavio Briatore contro i giudici: vuole 12,6 milioni di euro per lo yacht Force Blue
L’imprenditore lamenta presunte irregolarità nella gestione e vendita dell’imbarcazione di lusso aprendo un nuovo fronte legale
Roma Dopo quasi 15 anni dall’inizio della intricata vicenda legale che ha coinvolto il Force Blue, lo yacht di lusso appartenuto a Flavio Briatore, si apre un nuovo capitolo con richieste di risarcimento per milioni di euro. Briatore ha infatti deciso di portare in tribunale la Corte d’Appello di Genova e l’amministratore giudiziario che si occupò della vendita dell’imbarcazione, denunciando presunte irregolarità e danni economici subiti. La cifra richiesta dall’imprenditore è di 12,6 milioni di euro, che rappresentano, secondo lui, la differenza tra il valore reale dello yacht e il prezzo ottenuto dalla vendita.
L’intera vicenda ha origine nel 2010, quando il Force Blue fu sequestrato dalla Guardia di Finanza su ordine della Procura di Genova. Briatore e altri collaboratori furono accusati di evasione fiscale legata all’utilizzo dell’imbarcazione per noleggi turistici. Per anni, lo yacht rimase sotto sequestro mentre il caso si trascinava nelle aule di tribunale. Soltanto nel 2022, dopo un iter giudiziario durato oltre un decennio, Briatore venne assolto completamente, sia per le accuse principali che per quelle che nel frattempo erano state dichiarate prescritte.
Nel 2021, però, il Force Blue era già stato venduto all’asta per circa sei milioni di euro a Bernie Ecclestone, ex capo della Formula 1. Briatore ritiene che questa vendita sia stata gestita in modo frettoloso e irregolare, senza attendere la definitiva conferma della confisca. Secondo lui, il valore dell’imbarcazione era di circa 18 milioni di euro, quindi la cifra ottenuta dalla vendita rappresenterebbe meno della metà del valore effettivo.
La società Autumn Sailing, per conto di Briatore, ha avviato un’azione legale contro la Presidenza del Consiglio dei Ministri e l’amministratore giudiziario, sottolineando che la vendita sarebbe avvenuta durante la pandemia, in condizioni sfavorevoli e senza seguire le procedure corrette. Sebbene i proventi della vendita siano stati restituiti a Briatore dopo l’annullamento della confisca, l’imprenditore non ha rinunciato a contestare la gestione della vicenda. Nel 2023, la Corte Suprema ha respinto un ricorso diretto per il risarcimento, ma ha aperto la strada a ulteriori azioni legali in altre sedi. Questo ha spinto Briatore a proseguire nella sua battaglia giudiziaria, inaugurando così un nuovo capitolo della controversia legata al Force Blue.