Pierluigi Annis: «Positivi per la Tachipirina? Sì, potrebbe accadere ma solo in casi rarissimi»
Il presidente di Federfarma Sardegna spiega quali sanzioni si rischiano assumendo alcuni farmaci prima di mettersi al volante
Cagliari «Ma davvero potrebbero sospendermi la patente e sequestrarmi l’automobile perché prima di mettermi alla guida ho preso un semplice analgesico?». In questi giorni di festa la domanda è piombata come un macigno sulle tavole degli italiani soppiantando qualsiasi altra discussione, persino quella tradizionalmente immancabile sul primato tra pandoro e panettone. A preoccupare un po’ tutti è la stretta normativa contenuta nel nuovo Codice della strada, con un draconiano inasprimento delle sanzioni per chi si mette al volante dopo aver assunto «sostanze stupefacenti e sostanze psicotrope».
Un testo di legge così generico da sollevare molti dubbi (persino di costituzionalità), tanto che la cosa migliore da fare è quella di rivolgersi ad esperti come il dottor Pierluigi Annis, presidente di Federfarma Sardegna. «Per fare chiarezza – spiega lui stesso – bisogna innanzitutto distinguere tra positivi, positivi giustificati e falsi positivi. Il primo caso si riferisce a chi viene sorpreso alla guida in stato di alterazione dovuto all’uso di droghe o farmaci che oggettivamente abbassano il livello di attenzione o rallentano i riflessi, il secondo a chi è ad esempio un consumatore di cannabis per motivi terapeutici (il consiglio è quello di portarsi dietro sempre il piano di cura prescritto dallo specialista). E infine il terzo riguarda appunto chi ha preso un farmaco, anche da banco, capace di inficiare erroneamente il test. E in effetti, per quanto i casi siano veramente rarissimi, questo può capitare anche con comuni prodotti a base di paracetamolo o ibuprofene».
La falsa positività può essere dovuta anche all’interazione con altri farmaci? «In teoria sì – precisa ancora Annis –, quindi il mio consiglio è quello di rivolgersi sempre prima al medico o al farmacista. Anche se, ripeto, si tratta di casi molto molto rari. Poi, se si è così sfortunati da rimanere vittime di questo equivoco, credo che non rimanga altro da fare che chiamare il proprio avvocato per fare opposizione al provvedimento e chiedere che vengano svolte analisi più approfondite».
Un altro problema è quello legato all’uso di ansiolitici, con l’Italia che viene addirittura chiamata la Repubblica delle benzodiazepine. «Questo però è un discorso a parte – spiega il presidente di Federfarma Sardegna –, perché alcuni cosiddetti tranquillanti sono controindicati con la guida. Nel caso siano stati assunti è meglio far passare svariate ore prima di mettersi al volante».
Rimane poi in sospeso la controversa questione relativa al fatto che si possa risultare positivi al controllo anche quando gli effetti della sostanza sono svaniti. Ma questa è un’altra storia di cui si parlerà per molto.