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Alessandra Todde, partono i due ricorsi e il Consiglio riapre i battenti

di Giuseppe Centore
Alessandra Todde, partono i due ricorsi e il Consiglio riapre i battenti

Riprende l’ attività dell’Aula: si riunisce la Commissione sanità. La presidente pronta a difendersi sia davanti al Tar che al tribunale

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Cagliari Oggi riprende l’attività del Consiglio Regionale, e si capirà subito l’aria che tira. Se ci sarà paralisi politico-istituzionale, o forte rallentamento nei lavori, o se l’assemblea svolgerà la sua attività come da programma. Per questa mattina è confermata la riunione dell’ufficio di presidenza della Commissione salute e politiche sociali, convocato dalla presidente Carla Fundoni, che delibererà sulla programmazione dei lavori. L’obiettivo dichiarato è convocare la commissione domani per audire sia Bartolazzi che Todde.  Sarebbe questo il suo primo atto ufficiale dopo la ordinanza/ingiunzione del collegio regionale di garanzia che ha trasmesso gli atti al presidente del Consiglio Comandini «per quanto di sua competenza in ordine all’adozione del provvedimento di decadenza di Alessandra Todde».

Il ruolo del Consiglio Oggi si capirà come intenderà procedere Comandini. Scontato l’intervento della giunta delle elezioni, presieduta dal suo vice Giuseppe Frau, che per prima cosa dovrà pronunciarsi sul percorso da adottare. La legge nazionale, recepita da quella sarda, dice che «al termine della dichiarazione di decadenza, il Collegio regionale di garanzia elettorale dà comunicazione dell’accertamento definitivo (aggettivo usato più volte, ndr) delle violazioni al Presidente della Camera di appartenenza del parlamentare, la quale pronuncia la decadenza ai sensi del proprio regolamento».

Quindi dopo l’invio della comunicazione serve una “pronuncia” della decadenza da parte del Consiglio. Il regolamento del Consiglio prevede per gli atti che riguardano le persone il voto segreto. E qui si entra nel ginepraio istituzionale e conseguentemente politico. Il voto del Consiglio non può essere una presa d’atto, altrimenti non sarebbe una pronuncia, e dunque, secondo alcuni costituzionalisti, può essere favorevole o contrario alla decadenza. Ma il solo votare mette i consiglieri di fronte al rischio di scioglimento per «gravi violazioni di legge» (articolo 50 dello Statuto). E quale maggior violazione ci può essere dal sostituirsi al potere giudiziario ed esprimersi su un atto amministrativo che ha il suo giudice naturale al tribunale civile o al Tar?

I consiglieri regionali di maggioranza e opposizione, su 60 molti meno della metà hanno la rielezione sicura, sono davanti a un dilemma senza soluzione: se votano a favore della decadenza vanno a casa automaticamente, se votano contro rischiano, da Roma non aspettano altro, di fare la stessa fine. L’unica soluzione che darebbe ossigeno al Consiglio è attendere la conclusione dei ricorsi annunciati da Todde. Ci vorranno mesi se non anni.

I ricorsi Due, e verranno depositati tra poche ore: uno al Tar e uno al tribunale civile. Profili diversi, strategie processuali distinte, collegi difensivi separati, ma stesso obiettivo: distinguere la sanzione pecuniaria dalla decadenza. Accettare la prima non può comportare subire la seconda. Solo tra qualche giorno si saprà se è stata chiesta la sospensiva dell’intero provvedimento al Tar. Questo eventuale pronunciamento consente tempi più lunghi.

L’attività di governo È il vero enigma. Todde ripete ogni giorno che non ci sarà alcuna stasi, e che convocherà, presiederà e firmerà tutti gli atti come da ufficio. Ma davanti a sé ha pareti più ripide del previsto: la riforma della sanità, e soprattutto il bilancio. Questo in giunta dovrebbe arrivare entro metà gennaio, per poi essere approvato entro febbraio. Ma cosa succederà in caso di una decadenza definita tra diversi mesi di tutti gli atti assunti dal 3 gennaio? E, solo per citare un caso, come si potrà portare avanti il dossier per avere nell’isola l’Einstein Telescope? © RIPRODUZIONE RISERVATA

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