La Nuova Sardegna

I dati

L’isola con troppe culle vuote, nel 2024 nascite in calo del 9%

di Andrea Massidda
L’isola con troppe culle vuote, nel 2024 nascite in calo del 9%

I nuovi arrivi sono stati solo 6.555 contro i 7.160 dei 12 mesi precedenti. Maglia nera la provincia di Oristano con il primato negativo in Europa

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Cagliari I nidi dei reparti di Ostetricia della Sardegna restano sempre più vuoti. A dirlo sono ancora una volta i dati in arrivo dalle varie aziende sanitarie. Numeri impietosi che raccontano un ulteriore calo delle nascite nell’anno appena trascorso, confermando la «terra dei centenari» come la regione europea con il più basso indice di fecondità. Nel 2024 i bambini venuti al mondo in tutta l’isola sono stati infatti appena 6.655, cioè il 9,2 per cento in meno rispetto all’anno precedente, quando ne nacquero 7.160. Fanalino di coda in questa inquietante classifica è la provincia di Oristano, dove – giusto per intendersi – dall’inizio del 2025 non si è ancora vista passare una cicogna.

I dati choc Proprio all’ospedale San Martino di Oristano (unico punto nascita di tutto il territorio) nel 2024 sono stati registrati 403 fiocchi rosa e azzurri, con un’inflessione di circa il 10 per cento rispetto al 2023, quando furono 440. E questo nonostante la conferma di tutti i servizi a disposizione delle puerpere e dei neonati. Denatalità in leggera frenata, invece, al San Francesco di Nuoro , dove i parti nell’unità di Ostetricia diretta dal dottor Antonio Onorato Succu sono stati 841 nel 2024, eguagliando il dato del 2023, con sole due nascite in meno. Passando alla Gallura , le nascite dell’anno appena trascorso sono state 704 (delle quali 54 a Tempio), quindi molte di meno in confronto a quelle del 2023, quando erano state 779. Piccola crescita nel Sulcis–Iglesiente , considerato che nel Cto di Iglesias i parti sono passati dai 151 del 2023 ai 168 del 2024. Sempre pochissimi.

Le grandi città I numeri relativi a Sassari – dove si registra un curioso + 16 per cento rispetto al 2023 – potrebbero far pensare a un’inversione di tendenza, ma la spiegazione è presto data: se al Santissima Annunziata i bambini nati nel 2024 sono stati 1.412 contro i 1.186 del 2023 è solo perché nel frattempo è stato chiuso il punto nascita di Alghero. Seppur leggero, il calo dei parti si registra anche a Cagliari , dove nel 2024 – tra l’Arnas Brotzu, il Policlinico Casula e il Santissima Trinità – sono nati 3.127 bambini, ossia 19 in meno rispetto ai 3.164 dell’anno precedente. Nulla di confortante, dunque.

Calo costante Che la Sardegna stia vivendo una crisi delle nascite senza precedenti è del resto sotto gli occhi di tutti, anche perché la diminuzione costante dei bambini sta avendo un impatto significativo sulla struttura sociale ed economica del territorio. Il tasso di natalità è sceso al di sotto del 6 per mille, un valore nettamente inferiore alla media nazionale. A fronte di tutto ciò, il tasso di mortalità continua a crescere, con un saldo naturale (la differenza tra nascite e morti) profondamente negativo. Se non cambia nulla gli esperti si aspettano che la popolazione dell’isola, attualmente ferma a 1,6 milioni di abitanti, scenda ben al di sotto del milione entro il 2080.

I motivi del crollo Le ragioni di questo calo demografico sono molteplici e complesse. Una delle principali è la persistente depressione economica che ha colpito l'isola, con un tasso di disoccupazione tra i più alti d'Italia. La difficoltà di trovare un lavoro stabile e ben retribuito spinge molte coppie a rinviare o rinunciare alla procreazione. Un altro fattore da non sottovalutare è quello dell’emigrazione giovanile: ogni anno, migliaia di giovani sardi lasciano l’isola in cerca di migliori opportunità di lavoro e studio, privando il territorio della sua componente più dinamica e fertile.

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