La Nuova Sardegna

Incidente

Si tuffa dal pontile nonostante il divieto, 17enne rischia di restare paralizzato

Si tuffa dal pontile nonostante il divieto, 17enne rischia di restare paralizzato

Il ragazzo ha battuto la testa sul fondo e ha subito di detto di non sentire più le gambe. Subito soccorso è stato portato in ospedale in elicottero. Il fatto è avvenuto a Jesolo

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Jesolo Un pomeriggio al mare con gli amici si è trasformato in un dramma per un diciassettenne residente a Motta di Livenza. Il ragazzo, di origine senegalese, si è tuffato dal pontile davanti a piazza Mazzini, a Jesolo, intorno alle 19:30 di sabato 31 maggio. Nonostante i cartelli che vietano espressamente i tuffi, ha deciso di lanciarsi dalla sommità della struttura, ma l’acqua era troppo bassa. L’impatto con il fondale sabbioso è stato violento: ha battuto la testa e subito dopo ha riferito di non sentire più le gambe.

Gli amici che erano con lui hanno dato l’allarme. Il giovane è stato soccorso in spiaggia dal personale sanitario dell’ospedale di Jesolo, poi trasferito in elicottero all’ospedale dell’Angelo di Mestre, dove è stato operato d’urgenza nella notte. Le sue condizioni sono gravi e la prognosi è riservata: si teme una lesione permanente alla colonna vertebrale.

L’episodio ha riportato all’attenzione il tema della sicurezza lungo il litorale. Nonostante gli avvisi e i divieti, molti giovani continuano a utilizzare i pontili come trampolini. L’amministrazione locale, che negli anni ha già lanciato campagne di sensibilizzazione, torna a invocare interventi comunicativi forti per dissuadere comportamenti pericolosi. «Il pontile non è un trampolino», aveva ricordato in passato il Comune, sottolineando come queste strutture siano progettate per la difesa costiera, non per l’intrattenimento balneare.

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