La Nuova Sardegna

L’allarme

È allerta Febbre del Nilo, dopo il caso di Oristano il virus spaventa l’isola

di Alessandro Mele
È allerta Febbre del Nilo, dopo il caso di Oristano il virus spaventa l’isola

Il 72enne contagiato resta ricoverato in Rianimazione. Positivo un gruppo di zanzare a Sa Rodia

3 MINUTI DI LETTURA





Oristano È allarme rosso in tutta l’isola per il ritorno prepotente della Febbre del Nilo. L’epicentro della diffusione del virus sul territorio, come ogni anno, resta l’Oristanese dove, dopo i primi casi riscontrati su animali all’inizio dell’estate, appena 48 ore fa l’allerta è cresciuta dopo l’annuncio della prima positività alla West Nile di un essere umano. Il 72enne, originario di Oristano, resta ancora ricoverato, sotto stretta osservazione, nel reparto di Rianimazione dell’ospedale San Martino. Le sue condizioni, secondo quanto riferito dalla stessa Asl 5, restano gravi ma stabili.

Intanto, la diffusione della Febbre del Nilo sugli animali non accenna ad arrestarsi. È di ieri sera, infatti, la notizia trapelata sulla positività al virus di un nuovo gruppo di zanzare individuate nella zona di Sa Rodia. Una positività sulla quale la Asl resta però in attesa di conferme da parte dell’Istituto zooprofilattico di Teramo, ma senza restare a guardare e chiarendo, neanche troppo tra le righe, di aver inoltrato da tempo a tutti i Comuni del territorio le prescrizioni da attuare per combattere la diffusione del virus. Prescrizioni verso le quali, hanno dato da intendere dall’Azienda sanitaria, evidentemente non ci sarebbe stata la dovuta attenzione da parte delle amministrazioni locali.

Ma se da un lato il virus nell’Oristanese dilaga, dall’altro, c’è chi corre subito ai ripari. È il caso del Centro Nazionale Sangue che, dopo la positività alla West Nile del 72enne, ha inserito Oristano tra le 31 province italiane nelle quali devono scattare immediatamente alcune particolari restrizioni e diverse misure precauzionali in tema di donazione del sangue. Secondo le regole previste, i donatori di sangue ed emocomponenti dovranno sottoporsi al test Nat oppure osservare un periodo di sospensione di 28 giorni, se hanno soggiornato anche solo una notte nella zona durante la stagione estiva tutt’ora in corso.

Anche su questo tema, non sono mancate le puntualizzazioni della Asl di Oristano. «Nessun blocco delle donazioni, né restrizione per i donatori di sangue residenti in questo territorio, che potranno continuare a compiere questo prezioso gesto di generosità come hanno sempre fatto», ha chiarito il direttore del Centro trasfusionale, Mauro Murgia. «Come sempre accade quando si riscontrano delle positività al virus della West Nile su animali o uomini in un territorio – afferma ancora Murgia – il Centro Nazionale Sangue dispone l’introduzione di misure di prevenzione per garantire che il sangue donato sia assolutamente sicuro in quanto teoricamente, anche se si tratta di un’ipotesi remota, la trasmissione del virus potrebbe avvenire, oltre che attraverso la puntura di zanzara, anche tramite una donazione di sangue infetto».

«In realtà – spiega ancora il direttore del Centro trasfusionale – le misure di prevenzione previste dal Centro Nazionale Sangue sono scattate nella nostra provincia già da fine giugno, quando è stata riscontrata la prima positività al virus su una cornacchia ad Arborea».

Le misure preventive, dunque, restano essenzialmente due: «La prima è quella di analizzare il sangue dei donatori con il test Nat – conclude – e la seconda che prevede la sospensione temporanea per 28 giorni della donazione per chi abbia soggiornato anche solo per una notte in provincia di Oristano. Questo provvedimento è riferito a chi si reca in un Centro che non abbia la possibilità di effettuare l’apposito test»

Primo piano
L’incidente

Scontro fra moto e furgone, gravissimo 24enne di Sassari

Sardegna

Escursionista bloccata a Cala Mariolu: le spettacolari immagini del recupero

Le nostre iniziative