La Nuova Sardegna

La Manovra

Caos affitti brevi, nell’isola coinvolti 43mila alloggi: ecco cosa cambia

Caos affitti brevi, nell’isola coinvolti 43mila alloggi: ecco cosa cambia

Tassa dal 21% al 26% per gli immobili iscritti sui portali online. Paolo Manca (Federalberghi): «Niente di scandaloso», Maurizio Battelli (Extra): «Un errore»

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Sassari Prima del via libera, quando dal testo della manovra per il 2026 è uscito fuori l’aumento della cedolare secca sugli affitti brevi dal 21 per cento al 26 per cento, i titolari di affittacamere e b&b si sono infuriati. Dopo una notte di riflessione, il ministro Giancarlo Giorgetti ha consegnato alla Ragioneria di Stato un documento che specifica che l’innalzamento dell’imposta sarà solo per gli affitti brevi che passano da intermediatori o piattaforme online. E la rabbia rimane eccome tra i titolari delle 43mila strutture nell’isola iscritte al codice regionale.

Stando anche ai numeri diffusi dall’assessore al Turismo Franco Cuccureddu, solamente dal 2024 al 2025 in Sardegna si sono aggiunte ben 25mila strutture al registro del codice regionale Iun (identificativo unico numerico). 

Il testo della manovra, in buona sostanza, rischia di mettere in seria difficoltà un settore turistico nel quale alcune regioni osservano proprio i numeri turistici più alti. L'articolo 7 del provvedimento cancella l'aumento dell'imposta unica dal 21 per cento al 26 per cento a tappeto sul primo immobile destinato agli affitti brevi. La soglia rimane quella di adesso, ma solo per le strutture che non vengono affittate tramite «portali telematici» o «intermediari immobiliari». In caso contrario, anche su un solo giorno di soggiorno, la tassa sarà del 26 per cento. Comunque la decisione interesserà molti, lo sa la Ragioneria generale di Stato: stima che riguarderà il 90 per cento degli immobili.

«Un aumento dell’aliquota sugli affitti brevi di cinque punti non è così scandaloso. È giusto che si mettano delle norme chiare per il settore, anche per un discorso di qualità e di tutela del cliente. Se però a qualcuno non va bene abbassino l’Iva al 5% ai noi albergatori e saremo i più felici del mondo»: Paolo Manca, presidente di Federalberghi Sardegna aggiunge un pizzico di ironia alla sua opinione sulla proposta del governo sugli affitti brevi.

L’ipotesi di aumento della tassazione degli affitti brevi ha trovato da subito la ferma contrarietà delle associazioni dell’extralberghiero. «È un errore: si tassa un settore che funziona e fa girare l’economia – dice Maurizio Battelli dell’associazione Extra-. Nel concreto – spiega – significa un incremento del 25%. È un colpo a un comparto che genera reddito nei territori e che andrebbe incentivato, non frenato».

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