Natale 2026 in Sardegna: 725 milioni di euro di spesa tra cibo, bevande e regali
Le stime di Confartigianato: consumi in linea con il 2024, centrale il ruolo delle imprese artigiane e la campagna “Acquistiamo locale”
Sassari Le famiglie sarde spenderanno 725 milioni di euro per il Natale. È questa la stima dei consumi per il mese di dicembre elaborata dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, che ha rielaborato dati Istat relativi agli acquisti legati alle festività.
La voce più consistente riguarda cibi e bevande, per i quali è previsto un esborso complessivo di 500 milioni di euro. I restanti 225 milioni saranno destinati a prodotti e servizi tipici del periodo natalizio, tra regali, ristorazione e altre spese legate alle festività. Il dato complessivo risulta in linea con quello dello scorso anno, quando la spesa si attestò a 726 milioni di euro. A livello nazionale, secondo le stime di Confartigianato, la spesa per il Natale potrebbe superare i 26 miliardi di euro.
L’analisi prende in considerazione numerosi comparti: dalla cosmetica e benessere all’alimentare, dalle bevande alla ristorazione, dalla moda alla gioielleria e occhialeria, fino ai settori del legno, mobili, vetro, ceramica e arredo-casa, oltre a stampa, editoria e fotografia, giochi e articoli da regalo, sport e prodotti high tech. Prodotti alimentari, vini, dolci e specialità locali, insieme alle creazioni dell’artigianato artistico, tipico e tradizionale, finiranno sulle tavole sarde e sotto l’albero.
In Sardegna sono 8.015 le imprese artigiane attive nei 47 settori coinvolti dalla domanda natalizia: rappresentano il 29,8% delle piccole e medie imprese regionali e danno lavoro a 19.665 addetti. «Questi dati dimostrano che le imprese artigiane sarde sono un’eccellenza riconosciuta anche oltre i confini regionali», afferma Giacomo Meloni, presidente di Confartigianato Sardegna, sottolineando come esse custodiscano «saperi unici», investano nella qualità e contribuiscano a mantenere vivo un tessuto produttivo che fa parte dell’identità dell’Isola.
Secondo Meloni, sostenere l’artigianato locale significa rafforzare un patrimonio fatto di competenze, tradizione e innovazione: «Il gusto del bello, del buono e del fatto bene rappresentano un tratto culturale del saper fare artigiano. Sostenere le imprese locali significa sostenere un patrimonio che ci rappresenta e che, soprattutto a Natale, rende più forte la nostra comunità».
Tra i prodotti e i servizi artigiani che i sardi acquisteranno durante le feste figurano, oltre alle specialità alimentari e ai vini, anche abiti e gioielli, mobili, tessili per la casa, cristalleria, stoviglie, utensili domestici, attrezzature per casa e giardino, giochi, articoli sportivi, libri, cartoleria, materiali per il disegno e servizi di cura della persona. La parte più rilevante della spesa rimarrà comunque legata all’offerta enogastronomica, che da sola supera il mezzo miliardo di euro.
A livello territoriale, la spesa natalizia si distribuisce così: Sassari-Gallura guida la classifica con 222 milioni di euro (154 per alimentari e bevande e 69 per altri prodotti e servizi), seguita da Cagliari con 196 milioni (135 e 61), Sud Sardegna con 149 milioni (102 e 46), Nuoro con 91 milioni (63 e 28) e Oristano con 67 milioni (46 e 21). Sul fronte occupazionale, Sassari-Gallura conta 2.566 imprese artigiane e 6.437 addetti, Cagliari 1.855 imprese e 4.757 lavoratori, Sud Sardegna 1.554 imprese e 3.703 addetti, Nuoro 1.283 imprese e 3.044 occupati, Oristano 757 imprese e 1.724 addetti.
Anche quest’anno, in vista del Natale e dei giorni successivi, Confartigianato Sardegna promuove la campagna “Acquistiamo locale”, un invito a scegliere prodotti artigiani Made in Italy e Made in Sardegna. Per l’associazione non si tratta soltanto di un atto di consumo, ma di una scelta consapevole che valorizza la cultura imprenditoriale, il lavoro degli artigiani e il legame tra cittadini e territorio.
«Quando scegliamo un dono artigiano, non acquistiamo solo un prodotto: sosteniamo migliaia di lavoratori, filiere corte e un sistema economico che redistribuisce valore all’interno della comunità», ribadisce Meloni, ricordando come qualità, cura artigianale e capacità di innovare siano elementi riconosciuti anche sui mercati internazionali e contribuiscano a rafforzare la reputazione del territorio sardo.
