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Milano-Cortina 2026, i tedofori mettono in vendita le divise nei mercatini dell’usato: ecco cosa rischiano

Milano-Cortina 2026, i tedofori mettono in vendita le divise nei mercatini dell’usato: ecco cosa rischiano

Le uniformi ufficiali compaiono su Vinted, eBay e Subito anche a duemila euro. Un fenomeno che apre interrogativi giuridici e organizzativi

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Roma La fiamma olimpica non ha ancora completato il suo viaggio attraverso l’Italia che uno dei simboli più riconoscibili di Milano-Cortina 2026 è già approdato nei mercatini digitali dell’usato. Le divise ufficiali dei tedofori, pensate per accompagnare un evento carico di valore simbolico, sono comparse su Vinted, eBay, Subito e altri portali di rivendita, trasformandosi rapidamente in oggetti da collezione – e di speculazione – con prezzi ben lontani da quelli di un normale mercato dell’usato.

Le inserzioni sono numerose e dettagliate. In vendita compaiono singoli capi o kit completi: tuta bianca con fantasie arancioni e gialle, cappellino con i cinque cerchi olimpici, guanti e sacche ufficiali. Tutti elementi riconducibili all’uniforme progettata per il viaggio della torcia olimpica e griffata Salomon, azienda che ha prodotto in esclusiva le 10.001 divise destinate ai tedofori. Su ogni capo è ben visibile il marchio Milano-Cortina 2026, a rafforzare l’attrattiva per appassionati e collezionisti.

I prezzi sono tutt’altro che simbolici. Online si trovano singoli pezzi a partire da 500 euro, mentre per un set completo Salomon le richieste arrivano a sfiorare i 2mila euro. In alcuni annunci vengono indicati importi precisi: 916 euro per un kit in taglia M con felpa, pantaloni e guanti; 1.020 euro per la taglia L comprensiva di cappellino e sacca portascarpe; fino a 1.530 euro per la versione XS. Molti articoli sono presentati come “nuovi con cartellino”, quasi a suggerire che non siano mai stati utilizzati durante la staffetta.

Alla base delle inserzioni, i venditori forniscono una spiegazione ricorrente: le divise sarebbero originali, ma mai indossate per “motivi organizzativi”. In alcuni casi viene esplicitato che l’outfit era destinato a un tedoforo, ma che non sarebbe stato utilizzato. Una precisazione che mira a fugare dubbi sull’autenticità, ma che non chiarisce come capi non destinati alla vendita siano finiti sul mercato secondario.

Ed è proprio qui che emergono le questioni legali. Le divise dei tedofori, infatti, non sono prodotti commercializzati: vengono fornite dalla Fondazione Milano-Cortina 2026 esclusivamente a chi partecipa al viaggio della fiamma olimpica. Non esiste una vendita ufficiale al pubblico e, tecnicamente, questi capi non dovrebbero essere acquistabili. Il loro approdo sui mercatini online solleva quindi interrogativi sulla legittimità della rivendita, anche se al momento le inserzioni continuano a comparire.

Il valore attribuito a queste uniformi è alimentato anche dalla loro forte carica simbolica. La Fondazione Milano-Cortina 2026, nel comunicato di presentazione del kit, aveva descritto l’outfit come un insieme capace di unire “precisione tecnica e design simbolico”, esprimendo movimento, unità e continuità, elementi centrali dello spirito olimpico. La palette luminosa, i dettagli riflettenti e il richiamo al Look of the Games erano stati pensati per valorizzare il percorso della torcia, mentre comfort, traspirabilità e resistenza erano stati progettati in linea con le uniformi di volontari e staff.

Proprio questa combinazione di esclusività, racconto olimpico e attesa lunga vent’anni – l’ultima Olimpiade invernale in Italia risale a Torino 2006 – rende le divise dei tedofori oggetti ambiti. Un desiderio che, incrociandosi con le dinamiche dei marketplace digitali, ha trasformato un simbolo di partecipazione collettiva in un bene da collezione ad alto valore economico, aprendo un fronte delicato tra passione sportiva, opportunità di guadagno e rispetto delle regole.

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