La Nuova Sardegna

Cagliari

Stupefacenti

Scoperta una maxi piantagione di marijuana, quattro tonnellate di droga sequestrate in un’azienda agricola

di Luciano Onnis
Scoperta una maxi piantagione di marijuana, quattro tonnellate di droga sequestrate in un’azienda agricola

Il Tribunale del Riesame di Cagliari conferma il sequestro eseguito dalla guardia di finanza. Il Thc fino allo 0,79% e un’attività commerciale ritenuta fuori dai limiti di legge.

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Assemini Non era cannabis per uso farmaceutico ma autentica marijuana da piazzare sul mercato degli stupefacenti quella sequestrata lo scorso ottobre in quantità industriale nelle campagne di Assemini, con conferma dell’altro ieri  del Tribunale del Riesame di Cagliari: circa 4 tonnellate di cannabis indica (e non sativa), tra cui 2.467 piante, oltre 1.400 chili di infiorescenze, 12 litri di olio, resine e 42 chili di polline) eseguito lo scorso 29 ottobre dai militari del Comando provinciale della Guardia di finanza e convalidato dalla locale Procura della Repubblica.

I preliminari accertamenti, sviluppati a seguito di una segnalazione della Sezione Aerea delle Fiamme gialle di Elmas che aveva individuato una presunta piantagione di cannabis nell’agro di Assemini, avevano consentito di rilevare che il fondo rustico segnalato era stato concesso in locazione a una ditta individuale, operante nel settore della «coltivazione di piante per la preparazione di fibre tessili, spezie, piante aromatiche e farmaceutiche».

Le Fiamme gialle, dirette  dal colonnello Paolo Pettine, comandante il Nucleo di polizia economico finanziaria provinciale di Cagliari, hanno  inoltre individuato un sito internet riconducibile alla predetta ditta individuale, mediante il quale il titolare poneva in libera vendita, attraverso un’apposita sezione (shop online) infiorescenze di canapa e altri prodotti da queste derivati quali olii, pollini e resine (così detta sativa-hash). Analoga attività promozionale era stata rilevata dall’analisi dei social media, all’esito della quale emergeva come il core business dell’attività imprenditoriale non fosse la coltivazione consentita per la produzione di fibre per impiego tessile, alimenti, bevande e cosmetici e/o biomassa, bensì quella della produzione e vendita di infiorescenze e prodotti derivati. Si sottoponevano, pertanto, a sequestro l’intera piantagione, nonché infiorescenze pronte alla vendita, centinaia di flaconi di olio di canapa, “polline grezzo” per la preparazione di sativa-hash (hascisc di canapa sativa) rinvenuti in un locale commerciale in uso alla ditta, adattato a laboratorio e dotato di tutti gli strumenti idonei al confezionamento del prodotto finale (materiale da imballaggio, involucri, etichette riconducibili alla ditta). All’atto dell’intervento, i campioni prelevati, analizzati presso il laboratorio chimico dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, hanno tutti confermato la presenza del principio Thc, con valori sino allo 0,79%. Nel corso del controllo venivan rilevate anche irregolarità in materia di sommerso da lavoro.

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