La Nuova Sardegna

Sassari

L’iniziativa

Fabio Madau: «L’impegno dei gremi per rilanciare il cuore di Sassari»

di Davide Pinna
Fabio Madau: «L’impegno dei gremi per rilanciare il cuore di Sassari»

Il presidente dell’Intergremio: «Le sedi possono ospitare mostre ed eventi. No a un villaggio turistico a tema Faradda»

27 luglio 2024
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Sassari I tamburi e la danza dei Candelieri fra qualche settimana saranno i protagonisti assoluti delle strade del centro storico. E c’è chi pensa che proprio da qui si possa partire, per aiutare la città murata a ritrovare la serenità perduta. È il caso di Fabio Madau, presidente dell’Intergremio: «Una presenza continua, attiva e che duri per tutto l’anno, da parte dei gremi nelle strade del centro, può essere uno strumento nei processi di rigenerazione di questa parte della città».

La gran parte dei tredici gremi, ormai, ha sede all’interno del vecchio tracciato murario: «E queste sedi possono essere un luogo che ospita mostre, iniziative, corsi: momenti che rendono vivo il centro. Attorno ai gremi gira una comunità fatta di amici, parenti, simpatizzanti. E i gremi possono collaborare con istituzioni, ma anche commercianti del centro, coniugando gli aspetti culturali e commerciali».

Madau però ci tiene a specificare una cosa, tutto questo non significa trasformare la città vecchia in un villaggio turistico a tema Faradda. «Prima di tutto dobbiamo rivolgerci ai sassaresi. Altrimenti ti ritrovi con una mucca che puoi mungere sul momento, ma alla lunga non rende. Dobbiamo lavorare per fare in modo che i sassaresi si riapproprino della consapevolezza delle proprie tradizioni».

Un pilastro fondamentale, di questa funzione rigenerante dei Candelieri, sarebbe il museo dei Gremi, previsto nel Palazzo della Frumentaria, a due passi da quella via San Donato considerata spesso l’epicentro dei problemi del centro. L’intervento promosso dal Comune vale circa 3 milioni di euro e fa parte del programma ITI Sassari Storica. Da tempo, però, non ci sono novità e anche quest’anno la Faradda trascorrerà senza un museo che racconti la storia e i retroscena della festa più sentita dai sassaresi. 

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