La Nuova Sardegna

Porto Torres Si è avvalso della facoltà di non rispondere – durante l’interrogatorio di garanzia che si è tenuto ieri mattina in carcere a Bancali – il 26enne di Porto Torres arrestato tre giorni fa dai carabinieri. Il giovane è accusato di diversi reati: tentata rapina, tentata estorsione, minaccia, indebito utilizzo di carta di credito. E la persona che lo ha denunciato è suo nonno.

I due, stando alla ricostruzione dell’accusa, alcune sere fa hanno cenato insieme a casa. Una pizza in serenità prima che scoppiasse il finimondo. Avrebbero cominciato a discutere, forse in seguito alla richiesta di soldi che il ragazzo avrebbe fatto al nonno. Il rifiuto di quest’ultimo avrebbe scatenato la rabbia del 26enne che avrebbe reagito con spinte e colpi facendolo anche cadere a terra. All’indagato è contestato anche il reato di minacce perché – sempre per motivi riconducibili alla mancata consegna del denaro chiesto – avrebbe inviato al nonno messaggi su whatsapp nei quali lo minacciava di morte.

Secondo l’accusa, inoltre, il 26enne avrebbe più volte utilizzato, in passato, la carta bancomat del nonno sia per prelievi che per pagamenti. Il nipote si è giustificato spiegando che era stato autorizzato a farlo perché il nonno non usciva di casa e capitava che gli commissionasse acquisti. L’episodio dell’altra sera sarebbe stato evidentemente l’ultimo di una serie e per questo il nonno ha deciso di denunciarlo ai carabinieri raccontando ciò che era accaduto. Ieri mattina, con a fianco l’avvocato difensore Giacomo Paoletti, il 26enne ha scelto di non rispondere alle domande del giudice. Al termine dell’interrogatorio di garanzia il legale ha chiesto la revoca della custodia in carcere e in subordine l’applicazione di una misura cautelare più tenue. Il giudice si è riservato sull’istanza. (na.co.)