La Nuova Sardegna

Sassari

Buona sanità

Lieto fine per la 43enne diabetica: l’Asl le ha fornito i nuovi sensori

Lieto fine per la 43enne diabetica: l’Asl le ha fornito i nuovi sensori

La donna aveva raccontato la sua storia: rischiava di finire in coma ipoglicemico a causa del vecchio modello dei dispositivi

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Sassari È una storia a lieto fine quella che ha visto protagonista una 43enne diabetica di Alghero. Due giorni fa aveva lanciato l’allarme sulla Nuova Sardegna perché – nonostante la prescrizione nel piano terapeutico – non le venivano consegnati dalla farmacia territoriale i sensori di ultima generazione per il controllo della glicemia. Quelli usati finora, infatti, avevano presentato delle gravi anomalie e in due episodi ravvicinati la donna ha rischiato di finire in coma ipoglicemico. Si era rivolta al nostro giornale per esprimere da un lato il disappunto per quella che lei riteneva essere un’ingiustizia («So per certo – aveva detto – che a Sassari li stanno consegnando») e dall’altro per esprimere l’angoscia che una situazione simile le stava provocando: «Non è un capriccio, io ho reale necessità di avere i nuovi apparecchi perché gli altri non funzionano più».

Ieri mattina, 7 aprile, la buona notizia: alla 43enne sono stati consegnati i nuovi sensori.

La Asl è intervenuta sulla vicenda con una nota nella quale ha comunicato che «la farmacia territoriale, sempre a disposizione della popolazione per ricevere assistenza e supporto nella risoluzione delle problematiche, vista la difficoltà della paziente nella gestione dei sensori di penultima generazione, questa mattina (ieri per chi legge ndc) ha consegnato alla signora, che nel frattempo aveva fatto la formazione sul nuovo dispositivo, una fornitura di sensori di nuova generazione così da valutarne la compatibilità». L’Azienda ha anche aggiunto che nelle occasioni precedenti «alla paziente era stato spiegato come al momento il nuovo dispositivo (prescritto dallo specialista) non fosse disponibile in maniera continuativa in Azienda a causa di una discontinuità delle consegne da parte delle stessa casa produttrice». E ha precisato che «i dispositivi di penultima generazione, attualmente quelli più diffusi, sono altrettanto efficaci e non sono meno sicuri».


 

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