La Nuova Sardegna

Sassari

La valutazione

Ok del ministero a due impianti fotovoltaici vicino alla domus de janas

Ok del ministero a due impianti fotovoltaici vicino alla domus de janas

Il via libera nel comune di Putifigari arriva dopo un iter lungo e contestato

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Putifigari Il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica ha approvato la valutazione di impatto ambientale per due impianti fotovoltaici previsti nel territorio del comune di Putifigari, proposti dalla società romana Ine Seddonai.

Il provvedimento, datato 3 ottobre, conclude la procedura avviata nel 2023 e consente alla società di richiedere le successive autorizzazioni regionali e comunali necessarie alla costruzione. Riguarda una superficie complessiva di circa 86 ettari e una potenza installata di 72,6 megawatt, ridotta nel corso dell’istruttoria rispetto alla proposta iniziale.

Il primo intervento, in località Seddonai, coprirà circa 36 ettari, di cui poco più di 30 destinati alla posa dei moduli, per una potenza di 15 megawatt. Il secondo in località Monte Siseri, interesserà una superficie catastale di circa 174 ettari, di cui 66 effettivamente occupati dai pannelli solari.

E proprio questo è l’intervento che maggiormente preoccupa, vista l’estrema vicinanza alla domus de janas di S'Incantu, di recente inserita come tutte nell’isola nel patrimonio Unesco.

Il via libera ministeriale arriva dopo un iter lungo e contestato. Nei documenti allegati al parere della Commissione tecnica Pnrr-Pniec si dà conto delle osservazioni critiche presentate dalla Regione, che aveva espresso parere contrario alla realizzazione del progetto, segnalando il consumo di suolo agricolo e l’impatto sul paesaggio rurale. L’amministrazione regionale aveva inoltre richiamato la necessità di attendere l’approvazione del Piano energetico regionale e delle linee guida sulle aree idonee, ritenendo prematuro autorizzare impianti di questa estensione in assenza di una pianificazione complessiva.

La Regione aveva chiesto di escludere l’area di Monte Siseri, ritenuta sensibile anche per la presenza di emergenze archeologiche e naturalistiche nel territorio circostante, e di rivedere il tracciato dei cavidotti. Le stesse osservazioni erano state condivise da alcuni uffici regionali competenti in materia di paesaggio e agricoltura, che avevano espresso pareri non favorevoli.

Nonostante ciò, la Commissione ministeriale ha ritenuto che, a seguito delle modifiche introdotte dalla società – tra cui la riduzione della potenza complessiva e l’allontanamento delle installazioni da aree di pregio – il progetto potesse essere considerato compatibile, a condizione del rispetto di una serie di prescrizioni.

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