Gli asinelli bianchi dell’Asinara: Tilicherta e Fisietto, incantano Verona
I due animali protagonisti alla Fiera cavalli insieme a sette asinelli grigi purosangue sardi
Porto Torres Alla centoventisettesima Fiera cavalli di Verona sono stati protagonisti due asinelli bianchi dell’Asinara: Tilicherta, che ha sfilato con il calessino e Fisietto. Lei, forte e fiera come una dea minore. Lui, il suo gemello d’anima. Sono nati a quindici giorni di distanza l’uno dall’altra e da allora non si sono mai separati: due vite che si specchiano, due battiti uguali nel cuore di un’isola parco. Dietro gli asinelli bianchi c’è un uomo che non si limita a curare gli animali, ma custodisce: Giovannantonio Pilo, il veterinario custode, che in oltre vent’anni di lavoro e ricerca ha ricreato la razza pura dell’Asinara con la tenacia di chi conosce il valore del tempo e della perdita. Ha speso energie, denaro e vita in una missione che non produce profitto, ma futuro.
Accanto a loro, alla fiera veronese, sette asinelli grigi purosangue sardi: Desi, la bellezza che profuma di arance del Sarrabus; Tilicca, la gallurese di vermentino; i ragazzi focosi e vulcanici di Ittireddu; Gioia e Lea, solari campidanesi e Dafne, ferrea e lucente. Sono animali intelligenti, antichi come la pietra sarda. E poi c’era Mina, la cavallina della Giara di Gesturi, che insieme ai cavalli del Sarcidano rappresenta una delle specie equine più antiche del pianeta.
«Mentre nel padiglione sfilavano cavalli preziosi e derivati – ricorda Pilo - è stata la Sardegna dei piccoli animali antichi ad incantare tutti: perché porta in sé la dignità dell’essenziale, la dolcezza della resistenza, la memoria del mondo prima del rumore. Tilicherta, Fisietto e Mina non lo sanno, ma sono l’immagine più pura del futuro, quello in cui la scienza si piega alla compassione e la protezione diventa tenerezza. Perché proteggere significa ricordare. «Tra luci, premi e cavalli preziosi – aggiunge - la Sardegna è arrivata come un respiro antico: con i suoi animali nuragici, con il passo lento degli asinelli e dei cavalli che ricordano da dove veniamo». (g.m.)
