La Nuova Sardegna

Sassari

La truffa

Esami per la patente di guida truccati: 34 indagati dalla Procura di Sassari

di Nadia Cossu
Esami per la patente di guida truccati: 34 indagati dalla Procura di Sassari

Scoperta dalla polizia stradale un’organizzazione strutturata. I candidati pagavano fino a 3mila euro e superavano i quiz grazie a microcamere e auricolari

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Sassari Estate piena, afa, e quella camicia a maniche lunghe, di un tessuto pesante, indossata in un luogo chiuso: la sede della Motorizzazione civile di Sassari nello specifico. Il sospetto si è fatto strada in pochi istanti e si è rivelato del tutto fondato. Perché in un bottone di quella camicia era stata nascosta una microcamera che inquadrava i quiz per la patente di guida. Il candidato, inoltre, aveva anche un piccolo auricolare nell’orecchio per ascoltare e scrivere le risposte corrette. Era stato chiesto l’intervento delle forze dell’ordine che, all’esterno della Motorizzazione, avevano fermato una persona: a bordo di un’auto era collegata telefonicamente con il candidato e nel bagagliaio erano state trovate camicie dello stesso tipo, microcamere e auricolari.

Tra il 2024 e i primi mesi di quest’anno, la polizia stradale ha condotto sul campo un’indagine – coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica di Sassari, Lara Senatore – che ha consentito di scoprire una vera e propria organizzazione specializzata nelle truffe alle Motorizzazioni civili, organizzate per il conseguimento della patente di guida. Un gruppo di persone avrebbe messo in piedi un “modus operandi” per aiutare i candidati a superare gli esami teorici, utilizzando dispositivi tecnologici nascosti, schede Sim intestate a cittadini stranieri e suggerimenti forniti da remoto.

Trentaquattro in tutto le persone alle quali in questi giorni è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari. I luoghi di provenienza degli indagati sono sparsi un po’ in tutta l’isola: Mores, Ozieri, Buddusò, Ardara, Benetutti, Nule, Esporlatu, Thiesi, Tissi, Luras, Villagrande Strisaili, Olbia, Orani, Orune, Alà dei Sardi, Osini, Ottana, Lotzorai. A difenderli sono gli avvocati Danilo Mattana, Marco Palmieri, Sergio Milia, Fabrizio Demurtas, Rossella Pinna.

Il caso è esploso il 21 giugno 2024 quando due candidati sono stati sorpresi durante l’esame teorico alla Motorizzazione civile di Sassari con smartphone dotati di microcamere e microfoni, collegati tramite bluetooth e nascosti sotto i vestiti. I due ricevevano le risposte corrette tramite telefonate da numeri “suggeritori” esterni. Le indagini hanno rivelato che i dispositivi erano forniti da un uomo residente a Latina, trovato in possesso di altri kit tecnologici simili. Successivamente, sono stati identificati altri complici che avrebbero fornito attrezzature simili per altri esami. L’analisi dei tabulati telefonici e delle copie forensi degli smartphone sequestrati ha confermato la connessione tra i membri del gruppo, che si scambiavano informazioni tramite chat whatsapp e telefonate.

Il sistema prevedeva il reclutamento di persone disposte a pagare cifre tra i 2.500 e i 3mila euro per ottenere la patente (il giro d’affari è stato stimato intorno ai 75mila euro). Durante gli esami, i candidati ricevevano suggerimenti da donne e uomini esterni che operavano da remoto utilizzando l’applicazione “TeamViewer” che era stata acquistata con abbonamenti specifici, anche tramite carte prepagate intestate a terzi. Le indagini hanno rivelato che il gruppo operava in diverse sedi della Motorizzazione, tra cui Sassari, Nuoro, Cagliari e Grosseto.

Tra i candidati coinvolti, molti risulterebbero procacciati da un 25enne e un 61enne di Mores che avrebbero collaborato attivamente con il 75enne di Latina. Il sistema è crollato dopo che quest’ultimo è stato denunciato in stato di libertà e la sua attrezzatura sequestrata. Da quel momento, sia lui che la figlia (anche lei nel mirino della magistratura) hanno interrotto l’attività illecita. La Procura ha richiesto perquisizioni domiciliari e personali per i principali indagati, con l’obiettivo di raccogliere ulteriori prove. Inoltre, la polizia stradale ha proposto di convocare i candidati coinvolti per una revisione delle patenti, per verificare la loro reale idoneità.

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