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La Torres non è ancora guarita ma i segnali di ripresa ci sono

di Andrea Sini
La Torres non è ancora guarita ma i segnali di ripresa ci sono

La gestione Greco-ter parte con il ritorno al gol e un pareggio, ora arrivano due sfide salvezza in trasferta

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Sassari Una minestrina tiepida per riprendere un po’ di forze, una spruzzata di entusiasmo grattugiato per un gol che non si vedeva da tempo immemore, il solito finale con poco, pochissimo dolce. La Torres resta un malato grave, classifica e risultati alla mano, ma la gara pareggiata sabato contro il Perugia ha evidenziato segnali di ripresa che autorizzano un po’ di cauto, cautissimo ottimismo. Ora in arrivo ci sono due scontri diretti in trasferta: lunedì 24 a Livorno, domenica 30 a Rimini.

La mano di Greco L’esordio ter di Alfonso Greco sulla panchina rossoblù, con alle spalle appena quattro giorni di lavoro con la squadra, non ha portato l’auspicata vittoria, ma se non altro la direzione che il tecnico laziale ha mostrato di voler imboccare è chiara: a livello tecnico-tattico si torna al passato, con un modulo che molti dei giocatori rossoblù hanno già ampiamente sperimentato con lo stesso Greco, e indicazioni chiare anche per quanto riguarda i ruoli: niente regista avanzato, Giuseppe Mastinu sulla linea dei centrocampisti, tre punte e Mattia Sala spostato sull’ala, sgravato da impegni di regia e libero di macinare chilometri sfruttando le sue doti di corridore.

Tra gol e non gol Nel calcio la rete che si gonfia fa tutta la differenza del mondo e condiziona pesantemente qualsiasi giudizio. La Torres ha ritrovato la via del gol dopo una vita: l’ultima volta era stato il 23 settembre in casa della Juve Next Gen, nel giorno in cui di fatto è iniziata – ma lo avremmo scoperto solo dopo – la profonda crisi tecnica della gestione Pazienza. Dopo qualcosa come 750 minuti di digiuno la rete è tornata a gonfiarsi e il fatto che a buttarla dentro sia stato Ernesto Starita (elemento voluto da Pazienza, ma per tutti questi mesi completamente evanescente) è un segnale da interpretare positivamente. Ma tra gol e non gol c’è un abisso di differenza, e dunque la palla che Alessandro Masala ha incornato con rabbia nel recupero, mandandola a scheggiare la base del palo a portiere battuto, conferma il fatto che per portare la fortuna dalla propria parte la Torres deve ancora impegnarsi parecchio. Se quella palla fosse andata dentro, a quest’ora staremmo parlando di squadra ritrovata, grande cuore e voglia di lottare sino alla fine. Non è andata così.

Limiti e amnesie Ci sono poi i soliti problemi, per correggere i quali serve naturalmente ben più di una mezza settimana di allenamenti con il nuovo tecnico. La cosa meno bella vista ieri è stata l’approccio col quale la squadra è tornata in campo dopo l’intervallo: in vantaggio di una rete, col morale alto per il gol ritrovato e per un primo tempo giocato piuttosto bene, con uno stadio compatto a remare nella stessa direzione, sul terreno di gioco si è ripresentata una Torres troppo svagata: il primo campanello d’allarme è stata la palla persa in area da Brentan, che stava per costare il pareggio. E il pari è arrivato poco dopo su una palla che Mario Mercadante – fallo o non fallo – non ha difeso in maniera abbastanza decisa. Il livello del gioco nel secondo tempo è calato, il Perugia ha preso coraggio e a quel punto, in maniera abbastanza comprensibile, per i rossoblù sono riaffiorate paure e insicurezze. «Credo che siamo sulla strada giusta – ha detto Greco –, ma bisogna metterci tanto impegno e alzare il livello del gioco. Si deve riuscire a stare in partita dal primo all’ultimo minuto, ce la possiamo fare: i margini di miglioramento sono ampi».

Compattezza Al di là della delusione per la vittoria sfuggita ancora una volta e per un secondo tempo non soddisfacente, il mondo rossoblù in questi giorni ha mostrato grande compattezza e sabato a fine gara la squadra è uscita tra gli applausi di un pubblico caldo e numeroso. Anche questo è un segnale positivo da cavalcare, sul quale Alfonso Greco è stato chiaro: «Sappiamo che siamo noi a dover trascinare i tifosi e ce la metteremo tutta per riuscirci».

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