La Nuova Sardegna

L’intervista

Marisa Laurito: «Con Renzo Arbore abbiamo fatto la storia della tv e ora voglio tornare in gara a Sanremo»

di Alessandro Pirina
Marisa Laurito: «Con Renzo Arbore abbiamo fatto la storia della tv e ora voglio tornare in gara a Sanremo»

L’attrice e conduttrice si racconta a 40 anni da “Quelli della notte”: «La tv di oggi non mi piace e mai potrei fare per anni lo stesso show come fa Mara Venier»

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Nella tv di oggi, tutta reality e opinionifici, probabilmente non avrebbe trovato spazio. Per fortuna lei, Marisa Laurito, è di un’altra generazione, quella del varietà, quella della tv d’autore, quella della notte di Arbore. E infatti in quella televisione ha lasciato il segno: la seconda serata, il sabato sera, la domenica pomeriggio. Al fianco dei più grandi, o anche da sola in veri e propri one-woman-show che ormai fanno parte della storia del piccolo schermo.

Marisa, lei cosa sognava di fare da grande?
«L’attrice. Più che sognarlo io ho deciso di fare l’attrice a 8 anni. E così è stato».

Il suo mito era Eduardo: è andata a cercarlo nel suo teatro.
«Più che cercarlo non gli davo tregua per essere presa. Lo seguivo, lo spiavo, volevo a tutti costi fare un provino. Ebbi questa grande fortuna a 21 anni: fu una cosa abbastanza magica poter firmare il contratto da sola».

Il suo ricordo di Eduardo?
«Un uomo straordinario dalla personalità incredibile. Un grande professionista innamorato del suo lavoro. Molto preciso, esigente con se stesso e con gli altri. Entrare al San Ferdinando era come entrare in chiesa: c’era una grandissima disciplina, ma si giocava anche tanto...».

Dal teatro arriva al cinema.
«Il primo film come protagonista fu “Macaluso Carmelo” di Vittorio Sindoni con Stefano Satta Flores. All’epoca il cinema chiamava gli attori di teatro e cercava persone brave che sapessero lavorare. Poi non è più accaduto così e hanno preferito chiamare i divi della tv per fare cassetta. Io in quegli anni ho lavorato tanto: Steno, Corbucci, Loy, Manfredi, Tognazzi».

Il successo arriva con la tv. Come incontra Renzo Arbore?
«L’incontro più importante è stato quello con Luciano De Crescenzo, è stato lui a presentarmi a Renzo e così è nata la mia tv. Ai tempi io ero già abbastanza nota agli addetti ai lavori. Quando Renzo mi chiese di fare “Quelli della notte” ero approdata al Bagaglino. Devo ringraziare Ninni Pingitore che mi diede l’opportunità di scindere il contratto».

Pensa mai a come sarebbe stata la sua carriera se avesse fatto una scelta diversa?
«Sarebbe andata in modo pressappoco uguale. All’epoca anche lavorare al Bagaglino era un successo assicurato. Insomma, ero comunque destinata ad approdare in tv. Certo, con Renzo ha significato entrare a fare parte di una trasmissione che fa parte della storia della tv. Quest’anno sono i 40 anni di “Quelli della notte”: ancora se ne parla».

Una squadra unica con Frassica, Ferrini, Luotto e tanti altri: come facevate a non ridere?
«Infatti, ridevamo sempre disperatamente. Il nostro obiettivo era sempre quello di fare ridere il compagno di banco, come a scuola. Ci divertivamo moltissimo, avevamo voglia di giocare. Tenevamo ’ a capa fresca . Ma quella c’è sempre».

Da allora il suo nome viene accostato ai big della tv: Raffaella Carrà la volle con lei.
«Raffaella era come la vediamo: una professionista straordinaria. Però faceva parte di quella tv che non apparteneva né a me né a Andy Luotto. Noi eravamo l’altra televisione, quella di Arbore, lei era la tv borghese: ricordo un po’ di scontri su come presentarci in video».

Con Adriano Celentano fece Fantastico.
«Adriano è pieno di creatività, strafottenza nei confronti del pubblico, degli addetti ai lavori. Se lui aveva voglia di fare una cosa la faceva a dispetto di tutto. Non so che darei per essere come lui. Non si faceva minimamente toccare dal gusto degli altri. Se un programma gli va male non è lui che ha sbagliato, sono gli altri che non lo hanno capito: meraviglioso».

Domenica in con Gianni Boncompagni.
«Gianni era della stessa razza di Renzo, ma molto più pigro. Mentre Renzo è sempre alla ricerca di nuove idee, quando a Gianni dicevi: “Facciamo questo?”. Lui rispondeva: “E che ci importa cambiare?”».

Fantastico con Pippo Baudo. Era un po’ prevaricatore?
«Un po’ sì. Anche lui un grande professionista, ma di quel Fantastico non ho un bel ricordo. Fu una lotta continua perché è uno che vuole stare sempre lui davanti allo schermo».

Andò anche in gara a Sanremo: lo rifarebbe?
«Mi divertirei molto, anche se cantare non è il mio mestiere. Quest’anno ho anche presentato una canzone ma non mi hanno presa. La ripresenterò l’anno prossimo. Stavolta faccio come Celentano: la canzone è bellissima, sono gli altri che non hanno capito niente».
Tornò al cinema con Antonio Banderas.
«Persona fantastica, compagno di lavoro straordinario, speciale come tutti i grandi che ho frequentato. Penso a lui, Arbore, Gino Landi: tutti artisti dalla grande bellezza interiore».

A un certo punto va a Canale 5 ma sembra meno a suo agio.

«Io venivo dalla Rai, ai tempi veramente fantastica. Berlusconi mi faceva la corte da anni, accettai perché a Canale 5 mi fecero fare “Donne dell’altro mondo” che la Rai non voleva. A Canale 5 non mi trovai tanto bene, troppo commerciale e legata agli ascolti. Sciolsi il contratto un anno prima, perché mi ero pure stancata di stare a Milano».

Dopo dieci anni da superstar della tv dirada la sua presenza: scelta sua o di altri?
«Metterei tutte e due le cose insieme. Hanno iniziato a chiamarmi per programmi che non amavo e non volevo fare. D’altronde, questa è la tv di oggi. L’intrattenimento dei miei tempi non si è più fatto, tutto ha portato verso i reality e a me non piacciono».

Ha un rimpianto?
«Tutto quello che ho fatto l’ho fatto sempre con amore e dedizione. Domenica in fu un tale successo che mi chiesero di rifarla, ma io decisi di prendermi un anno sabbatico. Forse ho fatto male ma non sono adatta per fare sempre lo stesso spettacolo come fa la signora Venier con la domenica. Mi annoierei profondamente. Fare sempre la stessa cosa lo trovo anche poco artistico. Ma questo è il mondo dello spettacolo di oggi e io sono un po’ fuori da questa visione».

E “Brave ragazze” con Sandra Milo e Mara Maionchi?
«Lì mi sono molto divertita. Ma io in generale faccio solo quello che mi piace». Per cosa tornerebbe in tv? «Per uno spettacolo di approfondimento. Magari sui viaggi».

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