Riparte il fuoco a Sos Alinos: di nuovo in azione canadair e elicotteri
Orosei, le fiamme si sono sviluppate nel punto in cui era scoppiato l’incendio che ha provocato l’evacuazione di residence e abitazioni
Orosei E’ stato necessario intervenire anche oggi, 29 luglio, nella zona di Su Crastu, a Sos Alinos, per sedare la ripresa delle fiamme nel punto in cui ieri si era sviluppato il rogo che ha distrutto un centinaio di ettari ma che soprattutto ha provocato l’evacuazione di circa duecento persone, tra Sos Alinos, Cala Liberotto e Marzellinu, tra residenti e vacanzieri che si trovano nelle località balneari di Orosei.
L’incendio ha ripreso vigore questa mattina, proprio mentre la sindaca di Orosei Elisa Farris stava compiendo un sopralluogo assieme ai funzionari del Corpo forestale e di vigilanza ambientale, che ieri ha coordinato l’imponente macchina antincendi, al lavoro per tutto il giorno, e che oggi stava completando le opere di bonifica. A Sos Alinos ha operato anche oggi un Canadair da Olbia, il Super Puma dalla base forestale di Alà dei Sardi e un elicottero dalla base di Farcana, mentre a terra hanno lavorato le squadre di Forestas. La situazione è tornata sotto controllo dopo un’ora.
Sul posto anche le squadre della polizia giudiziaria del Corpo forestale, alla ricerca di elementi che possano chiarire la natura delle fiamme. Oggi il vento sembra essersi placato, tanto che sono state riaperte anche le zone che per precauzione ieri erano state interdette, come l’oasi naturalistica di Biderosa. La sindaca di Orosei Farris ha voluto ringraziare tutti quanti si sono adoperati ieri sia per lo spegnimento delle fiamme che per l’assistenza alle persone evacuate: il Corpo Forestale che ha coordinato gli interventi, i Vigili del fuoco, Forestas, i barracelli, la Protezione civile, la Croce bianca di Orosei, ma anche carabinieri e polizia e la polizia municipale. «Ringrazio anche i dipendenti comunali che hanno curato l’accoglienza delle persone che abbiamo accolto nell’aula consiliare, l’unico posto fresco di cui disponevamo. Tutti si sono adoperati, per rassicurarli e per portare loro da mangiare. E ringrazio anche i sindaci dei comuni vicini che hanno manifestato solidarietà e in qualche caso, come per Siniscola, hanno anche dato la disponibilità a inviare personale di supporto».
Molte delle persone che hanno lasciato le case sono invece state accolte nella parrocchia di Sant’Antonio dal parroco don Rosario Mesina, con il quale hanno operato sia i volontari della Croce bianca che le forze dell’ordine.