La Nuova Sardegna

Oristano

L’allarme

Febbre del Nilo nell’Oristanese, scattano le restrizioni sulle donazioni di sangue

di Alessandro Mele

	L'ingresso dell'ospedale San Martino di Oristano (foto Francesco Pinna)
L'ingresso dell'ospedale San Martino di Oristano (foto Francesco Pinna)

Il 72enne risultato positivo alla West Nile è ancora ricoverato nel reparto di Rianimazione dell’ospedale San Martino

2 MINUTI DI LETTURA





Oristano Restano stazionarie, oggi 30 luglio 2025, le condizioni del 72enne di Oristano che dopo essere risultato positivo al virus della Febbre del Nilo, rimane tutt’ora ricoverato, in stretta osservazione, nel reparto di Rianimazione dell’ospedale San Martino.

Intanto, dopo il primo caso di West Nile riscontrato su un essere umano, sono scattate subito alcune particolari restrizioni e diverse misure precauzionali in tema di donazione del sangue. Tra le 31 province italiane, individuate dal Centro Nazionale Sangue, infatti adesso figura anche quella di Oristano. Secondo le regole previste, i donatori di sangue ed emocomponenti dovranno sottoporsi al test Nat oppure osservare un periodo di sospensione di 28 giorni, se hanno soggiornato anche solo una notte nella zona durante la stagione estiva in corso.

Sul tema, non si è fatta attendere la risposta della Asl 5 di Oristano. «Nessun blocco delle donazioni, né restrizione per i donatori di sangue residenti in provincia di Oristano, che potranno continuare a compiere questo prezioso gesto di generosità come hanno sempre fatto», ha chiarito il direttore del Centro trasfusionale, Mauro Murgia. «Come sempre accade quando si riscontrano delle positività al virus della West Nile su animali o uomini in un territorio – afferma ancora Murgia – il Centro Nazionale Sangue dispone l’introduzione di misure di prevenzione per garantire che il sangue donato sia assolutamente sicuro in quanto teoricamente, anche se si tratta di un’ipotesi remota, la trasmissione del virus potrebbe avvenire, oltre che attraverso la puntura di zanzara, anche tramite una donazione di sangue infetto».

E ha aggiunto: «In realtà – spiega ancora il direttore del Centro trasfusionale – le misure di prevenzione previste dal Centro Nazionale Sangue sono scattate nella nostra provincia già da fine giugno, quando è stata riscontrata la prima positività al virus della West Nile su una cornacchia ad Arborea».

La provincia di Oristano, insieme a quella di Venezia, è stata la prima in Italia ad applicarle, proprio perché in questo territorio, per primo, è stata rilevata la circolazione virale attraverso i volatili. Dunque, le province interessate dai provvedimenti restrittivi e citate dal Centro Nazionale Sangue sono: Bologna, Caserta, Cremona, Ferrara, Forlì-Cesena, Frosinone, l'Aquila, Latina, Lecce, Lecco, Lodi, Mantova, Milano, Modena, Napoli, Novara, Oristano, Padova, Parma, Pavia, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia, Roma, Rovigo, Torino, Treviso, Udine, Varese, Venezia, Verona. Per quanto riguarda i Paesi Ue: Grecia (unità periferiche dell'Attica Occidentale e del Pireo) e Romania (distretto di Sălaj). Negli Stati Uniti e in Canada le misure restano in vigore per tutto l’anno.

Primo piano
La tragedia

Chi era Fabio Tanda, l’uomo morto dopo la puntura di una vespa

di Nadia Cossu
Le nostre iniziative