Assalto al postamat: è caccia alla banda
Tinnura, dopo il tentato colpo si spera nella ripresa celere del servizio
Tinnura L’assalto dinamitardo al postamat di Tinnura nella notte fra il primo ed il 2 novembre, rimasto senza bottino, lascia sul tappeto una serie di quesiti a cui cercheranno di dare risposta le indagini della Polizia del Commissariato di Macomer, che continuano nel più stretto riserbo. Ora si fa la conta dei danni per l’azienda proprietaria della struttura e dei disagi che i cittadini saranno costretti a subire in assenza del servizio. Nella tarda mattinata di domenica gli esperti della Polizia scientifica hanno lavorato a lungo per raccogliere elementi utili a identificare i malviventi che nella notte sono entrati in azione per portare a segno il loro piano. La forte deflagrazione del postamat in territorio di Tinnura, ma a due passi dalle prime case di Flussio, ha avuto effetti devastanti sulla struttura che contiene macchinari e terminali. Le schegge scagliate a diversi metri di distanza a causa della potenza esplosiva hanno causato danni anche ad un mezzo dei barracelli, fermo nell’area di sosta del Comune che si trova alle spalle dello sportello automatico. Un tentato furto, un colpo mancato che, in ogni caso, ha destano grande preoccupazione. Il sindaco di Tinnura, Piero Fadda, ha immediatamente condannato il gesto ricordando la gravità del gesto messo in atto nella via principale del paese, punto di passaggio obbligato nei collegamenti viari tra vari centri della Planargia. Via Nazionale infatti è tratto urbano della Statale 292, nel suo segmento di percorso fra Suni a nord, qui incrocia con la Statale 129 bis, e Flussio, Magomadas (da qui si dirama la provinciale in direzione Bosa) e Tresnuraghes a sud. Per trovare precedenti a quanto accaduto lo scorso fine settimana, bisogna tornare indietro di parecchi anni, oltre un decennio, quando venne messo segno un colpo al bancomat di Tresnuraghes, con l’ausilio di una ruspa. Poi qualche anno dopo ci fu l’assalto dinamitardo al bancomat dell’istituto di credito che si affaccia su via Lamarmora a Bosa. E mentre lo Stato risponde con l’impegno continuo della Polizia che sta portando avanti le indagini, i cittadini chiedono risposte al sindaco in merito alla nuova attivazione del servizio. Il postamat era stato collocato ai primi di settembre 2019, irrinunciabile per residenti e visitatori in una zona sempre più ad alto indice di età ed a vocazione turistica. Un servizio al quale nessuno può più rinunciare.
