La Nuova Sardegna

Olbia

L’emergenza spazzatura

Olbia, chiusi gli ecobox ma aumentano i rifiuti abbandonati

Olbia, chiusi gli ecobox ma aumentano i rifiuti abbandonati

Si allarga la protesta in centro e in periferia. Caccia ai “pirati del sacchetto”

16 giugno 2024
2 MINUTI DI LETTURA





Olbia Chiuse le isole ecologiche, restano i cumuli di rifiuti. Sempre più alti e sempre più inquietanti, visto che siamo appena alla metà giugno e la stagione turistica è appena cominciata. “Sacchetto selvaggio” colpisce dappertutto: Olbiamare e Poltu Cuadu, via Veronese, via Barcellona e adesso anche l’enorme e popoloso quartiere Zona Bandinu. Per non parlare delle cunette lungo la statale 125 o la Olbia-Sassari, soprattutto la rampa di accesso alla statale 131 dcn per San Teodoro e Nuoro.

È partita la caccia ai “pirati del sacchetto”, che saranno sanzionati pesantemente, ma è evidente che qualcosa si è inceppato nel servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti a cura della società De Vizia.

In città la protesta sale di tono e ormai non risparmia alcun quartiere. Poltu Cuadu ha già dichiarato lo stato di emergenza, in quanto assediato da branchi di cinghiali accorsi al richiamo del cibo tra i rifiuti abbandonati per strada, ma non sono da meno via Veronese e via Barcellona. Sulle piattaforme social circolano le immagini delle discariche urbane e dei cinghiali, vengono condivise e diffuse così da raggiungere il maggior numero di persone. In alcuni casi si organizzano petizioni popolari, in altri si inviano esposti alla magistratura. I disagi, inoltre, sono diventati un caso politico con partiti e comitati in pressing sull’amministrazione comunale per un intervento riparatore.

Da parte sua, il sindaco Settimo Nizzi ha disposto – la delibera di giunta è la numero 196 del 4 giugno scorso – la chiusura e soppressione delle isole ecologiche diventate ormai discariche urbane. La decisione di eliminare gli ecobox non è piaciuta a tutti, forse a nessuno. Protesta la segreteria del Psi olbiese: «La soppressione il servizio degli ecobox non sembra essere una soluzione adeguata – dicono Arrigo Delaria e Giuseppe Spano – La rimozione delle isole ecologiche potrebbe infatti aggravare la situazione. I trasgressori che abbandonano i rifiuti dovrebbero essere sanzionati severamente e costretti a coprire i costi di rimozione, soprattutto considerando la presenza di numerose telecamere. L'amministrazione, invece, ha scelto di sopprimere un servizio essenziale, nella erronea convinzione che eliminando gli ecobox i rifiuti spariranno. Invece no. La soluzione non è disinvestire nella gestione dei rifiuti, piuttosto potenziare il servizio aumentando la sorveglianza e sanzionando i trasgressori, se necessario. Noi proponiamo di aumentare il numero degli ecobox, installare più cestini nel lungomare e nelle vicinanze dei locali commerciali, aumentare il numero di pezzi conferibili nel centro di raccolta nella zona industriale».

In Primo Piano
All’alba

Cabras, attentato vicino alla peschiera di Mistras: bruciate le auto di due pescatori addetti alla guardianìa

Le nostre iniziative