La Nuova Sardegna

Olbia

Il giallo di Malta

Il fidanzato di Claudia: «Litigavamo spesso, ma quella sera si è lanciata nel vuoto: si vede nel video»

di Tiziana Simula
Il fidanzato di Claudia: «Litigavamo spesso, ma quella sera si è lanciata nel vuoto: si vede nel video»

Alessio Lupo Rivera parla di un rapporto tossico con la fidanzata di Arzachena e ribadisce: «Non l’ho spinta io giù»

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Arzachena «Quello tra me e Claudia è un rapporto tossico. Litigavamo di frequente e lei è molto possessiva. Mi accusava di averla tradita e quando accadeva questo, si litigava. Lei mi ha graffiato, morsicato e spesso preso a schiaffi. Ripeto un rapporto proprio tossico. Ma non riuscivamo a mollarci. Ho numerose foto e video sul mio telefono dove ciò che dico è dimostrabile e dove si sente Claudia che mi accusa di averla tradita. Ci sono le mie foto con il collo abraso e sanguinante. Mi dispiace e soffro tantissimo per quanto le è accaduto. Quella sera sarei voluto rimanere con lei in ospedale ma mi è stato impedito dalla polizia maltese: mi hanno detto che sarei dovuto andare subito via e che se mi fossi avvicinato sarei stato arrestato immediatamente.  La verità è che avremmo dovuto lasciarci già da tempo. Claudia è una brava ragazza ma anche io lo sono. Ciò che è sbagliato è stare insieme».

Alessio  Lupo Rivera racconta del suo rapporto con Claudia Chessa e di quanto accaduto una settimana fa, quando la 18enne di Arzachena si è lanciata dal quarto piano dell’H-hotel di Paceville, a Malta, durante un violento litigio col fidanzato. «Si è lanciata per sfuggire al fidanzato che la stava aggredendo», ha denunciato il padre della ragazza, Silvano Chessa. 

Alessio Lupo Rivera, anche lui di Arzachena, dj noto nell’ambiente delle discoteche col nome “Alewolf”, racconta un’altra versione dei fatti e nega di averla aggredita. Quella sera la discussione tra loro c’è stata, eccome. Ed era cominciata in discoteca. Per poi proseguire in maniera ancora più accesa nella camera d’albergo.  «Anche quella sera avevo registrato con il telefonino. Ormai registravo proprio a mia tutela tutto ciò che accadeva. Dalla registrazione si capisce che stavamo litigando, come spesso accadeva, ma si capisce anche che io non ho spinto Claudia verso il balcone ma si è alzata dal letto ed è andata verso lo scorrevole aperto perché stavamo fumando e si è gettata nel vuoto. Devo dire che a causa di questa sua gelosia più volte aveva minacciato che avrebbe fatto gesti simili per farmela pagare. Purtroppo quella sera lo ha fatto».

Questa è la versione dei fatti del giovane, che ha affidato la sua difesa all’avvocato Egidio Caredda. Perché mentre a Malta la vicenda è stata chiusa col pagamento di una multa per violenza domestica e possesso di cocaina e il rimpatrio immediato, a Tempio, la procura gallurese ha aperto un fascicolo nei suoi confronti per maltrattamenti e lesioni sulla base della denuncia del padre della ragazza. Il giovane, in pratica, è accusato di averla maltrattata nel tempo. 

Claudia Chessa è ancora ricoverata all’ospedale universitario Mater Dei, a Msida, dove è stata sottoposta a due interventi chirurgici alla schiena, gravemente lesionata dopo il volo di dodici metri, fortunatamente attutito dal tendone di un gazebo proprio al pian terreno dell’hotel. Appena si riprenderà e ritornerà in Sardegna, sarà sentita dai magistrati galluresi. 

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