Olbia Le ricerche di Giuseppe e Lorenzo Deiana, i due fratelli dispersi in mare dal 19 aprile scorso, sono proseguite anche oggi, mercoledì 30, nelle acque di Capo Figari. La Capitaneria di porto di Olbia che sta conducendo le operazioni, sotto la direzione della Procura di Tempio, e diversi sub privati hanno perlustrato un tratto di mare utilizzando Sonar e Rov, i robot subacquei. L’area è quella in cui si stanno concentrando già da giorni le ricerche, tra Cala Spada, Cala del Sonno, Punta d’India e Figarolo. Si proseguirà anche domani, primo maggio.
Sono trascorsi undici giorni da quando si sono perse le tracce di Giuseppe e Lorenzo, di 24 e 20 anni, usciti in barca all’alba della vigilia di Pasqua per una battuta di pesca e mai più ritornati a casa. Sono stati giorni di ricerche intense e di appelli disperati da parte dei familiari affinché la mobilitazione non si fermi. Le ricerche, finora, non hanno dato alcun esito, se non il ritrovamento di qualche oggetto e indumento poche ore dopo che era scattato l’allarme. Oggi il nuovo straziante appello sui social della madre Simona. «Se il buon Dio esiste, allora Signore onnipotente ridammi i miei figli. Vi prego, non mollate le ricerche...». Anche Andrea Margherita Bo, madre di Francesca, la fidanzata di Lorenzo, ha rinnovato la sua richiesta di aiuto. «Non molliamo... Aiutateci. Grazie per le condivisioni, ma ci servono persone a mare, sono sempre di meno. Forza aiutateci».
Si cerca la barca attraverso la geolocalizzazione dei cellulari dei due ragazzi. Il procuratore Gregorio Capasso e il sostituto procuratore Mauro Lavra, titolare delle indagini, hanno dato il via alla procedura per la duplicazione della sim del cellulare di Giuseppe, un dato che ancora manca. La famiglia ha mosso dei passi anche per proprio contro. Nei giorni scorsi, attraverso il proprio legale, l’avvocato Pietro Cherchi, ha attivato le indagini difensive e conferito l’incarico a un perito informatico forense, Gabriele Pitzianti, per svolgere alcune attività relative ai dispositivi informatici di Giuseppe e Lorenzo. I dati sono stati condivisi con la Procura e la Capitaneria di porto che stanno, appunto, svolgendo le indagini. Dalla geolocalizzazione dei telefoni si spera di individuare il punto in cui potrebbe trovarsi la barca. Le ricerche intanto proseguono. Anche i volontari di Plasticfree, che sabato puliranno il tratto di costa che va da Golfo Aranci a Cala Sabina, daranno il loro contributo.