La Nuova Sardegna

Olbia

Stupro di gruppo

Processo a Ciro Grillo jr e amici, Giulia Bongiorno: «La mia assistita trattata come un oggetto»

Processo a Ciro Grillo jr e amici, Giulia Bongiorno: «La mia assistita trattata come un oggetto»

L’arringa dell’avvocato che difende la presunta vittima: «Sottoposta a 1675 domande e un esame di 35 ore: esistono anche i diritti della vittima»

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Tempio Dopo la richiesta di condanna a 9 anni del procuratore Gregorio Capasso per Ciro Grillo e i suoi tre amici, accusati di stupro di gruppo nei confronti di una ragazza a Porto Cervo, nell’aula del tribunale di Tempio in cui si celebra il processo ha preso la parola l’avvocata Giulia Bongiorno, che difende la giovane.

Nel corso del suo intervento ha sottolineato: «E’ mio dovere richiamare puntualmente alcuni atti. Inizio dicendo che quel “troi***” della mia assistita prima non lo era, ma dopo la vodka lo è diventata. Secondo me giuridicamente basterebbero queste parole per definire tutto. Viene ripetutamente definita troi*** non perché lo era all’inizio, ma perché lo diventa dopo tanto così di vodka. Atti che fanno venire i brividi». E ancora.

«La mia assistita è stata sentita in quest’aula con un esame che è durato 35 ore. Le sono state poste 1.675 domande, la commozione l’ha travolta per 18 volte, al punto che è stato necessario interrompere l’udienza - prosegue Giulia Bongiorno - Non so se nella storia giudiziaria esiste un’altra teste alla quale sono state rivolte 1.675 domande. Resterà credo cristallizzato in questo processo il fatto che il contraddittorio non è stato limitato». «Attenzione però: esistono anche diritti della vittima - dice la legale -. Io non so come si possono sopportare tutte quelle domande. Ma lei ha retto. Ha retto 1.675 domande rispondendo sempre in modo coerente. Quando non la ricorda dice non lo so, non inventa mai». «Questa ragazza fino a oggi non è mai stata denunciata. Come mai nessuno ha denunciato per calunnia se mentiva. Perché? Tutti ieri erano concentrati a vedere Ciro in lacrime. Anche la mia assistita, anche lei era in lacrime, ricordate? –  dice ancora Bongiorno -. La violenza nei confronti delle donne nasce da una discriminazione dell’uomo nei confronti delle donne. Attenti: qui il problema è che tuttora, nel 2025, ci sono uomini che ritengono la donna essere inferiore e irrilevante la sua libertà e la volontà di autodeterminarsi. In questo processo emerge questa visione della donna, donna il cui consenso vale zero». 

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