Ucciso col tubo dell’aspirapolvere: in tribunale ricostruita la scena del crimine
Omicidio di Luras, la proiezione in 3D dell’aggressione a Davide Unida
Luras Il video dell’aggressione a Davide Unida, colpito per cinque volte col tubo dell’aspirapolvere alla testa, alla spalla e al collo dal compaesano Fabio Malu, è stato proiettato ieri, 1 luglio, in Assise con una nuova rielaborazione in 3D con immagini rallentate e ingrandite. La ricostruzione è stata prodotta dal pubblico ministero Alessandro Bosco, col consenso delle parti. A rispondere alle domande di accusa, difesa e parte civile, due carabinieri del Ris che avevano eseguito gli accertamenti sulla scena del crimine e sulle armi con cui i due luresi si erano affrontati durante il litigio, l’8 luglio 2023 in via Nazionale, la via principale del paese: l’ascia tenuta in mano da Unida e il tubo metallico da Fabio Malu.
Sono stati ripercorsi a rallentatore tutti i movimenti (e analizzate anche le distanze) fatti durante la colluttazione. Le immagini mostravano Unida che alzava l’ascia verso Malu, lui che indietreggiava per un attimo per poi lanciarsi contro il rivale, bloccargli il braccio con cui teneva l’ascia, roteare su se stessi, e colpirlo per cinque volte col tubo che teneva con l’altra mano. Nell’ascia, come riferito dal carabiniere del Ris sentito in aula, sono state trovate tracce ematiche di Malu che si era ferito durante l’aggressione, quelle di Unida, invece, non sono state mai campionate. Fabio Malu, difeso dall’avvocato Giampaolo Murrighile, è sotto processo per omicidio volontario. Oltre all’esame del video choc estratto dalle telecamere di videosorveglianza che mostra le fasi drammatiche del regolamento di conti tra i due luresi, in odio da lungo tempo, nella precedente udienza sono stati prodotti in aula, su richiesta del difensore di Malu, i corpi del reato: l’ascia e il tubo dell’aspirapolvere, appunto, e mostrati ai carabinieri che hanno svolto le indagini. Il processo proseguirà il 14 e il 28 ottobre con l’esame dei testimoni oculari. I genitori e i tre fratelli della vittima sono parte civile con l'avvocato Sergio Milia.