La Nuova Sardegna

Il tributo

Sassari, il figlio dell’uomo coinvolto nell’esplosione ringrazia i vigili del fuoco: «Avete salvato la vita a mio padre»

di Luca Fiori
Sassari, il figlio dell’uomo coinvolto nell’esplosione ringrazia i vigili del fuoco: «Avete salvato la vita a mio padre»

Lunedì sera il giovane si è recato al comando provinciale per dire semplicemente «grazie» agli uomini intervenuti sul posto

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Sassari È voluto andare di persona in caserma per ringraziare e abbracciare i vigili del fuoco che qualche ora prima avevano rischiato la vita per salvare quella di suo padre, rimasto intrappolato sotto le macerie, dopo l’esplosione della palazzina di via Principessa Maria.

Davide Lambroni, il figlio del 63enne rimasto gravemente ustionato nell’esplosione che ha devastato la mansarda della palazzina all’angolo con via Don Minzoni dopo una fuga di gas, non ha voluto aspettare neanche un giorno per mostrare la sua riconoscenza a quegli uomini in divisa che hanno lottato sotto un sole cocente tra il fumo e le fiamme per cercare di estrarre Antonello Lambroni dalle macerie. Lunedì sera il giovane si è recato al comando provinciale dei vigili del fuoco di Sassari per dire semplicemente «grazie» a chi gli ha donato la speranza di poter ancora riabbracciare suo padre. Antonello Lambroni sta lottando per la vita nel reparto di Rianimazione dell’ospedale “Santissima Annunziata”.

Nell’esplosione - sulle cui cause stanno ancora indagando i vigili del fuoco - ha riportato ustioni sul settanta percento del corpo. L’uomo è intubato e al momento si trova in coma farmacologico, con la prognosi al momento riservata. I prossimi giorni i medici capiranno se sarà possibile provare a risvegliarlo. Ieri mattina gli uomini del 115 sono tornati nella palazzina per verificare la stabilità di quel che resta dell’ultimo piano, quasi completamente dilaniato dal botto che ha fatto tremare tutto il quartiere. Ieri fin dalle primissime ore del mattino sono iniziate le opere di pulizia dei detriti e dei vetri infranti e a metà mattinata sono state spostate le transenne e il traffico è stato riaperto. Nel tardo pomeriggio forse a causa delle temperature roventi le fiamme all’interno dell’appartamento sono ripartite, ma i vigili del fuoco - allertati da una decina di chiamate arrivate alla centrale operativa - sono tornati in via Principessa Maria e l’incendio questa volta è stato domato in poco tempo.

Lunedì mattina gli uomini del 115 erano arrivati sul posto qualche istante prima dell’esplosione. Un vicino di casa di Antonello Lambroni aveva sentito odore di gas e, dopo aver provato a chiamare il 63enne al cellulare senza ricevere risposta, aveva chiesto l’intervento degli uomini del 115. Oltre al pronto intervento antincendio, sono state attivate subito le squadre specialistiche per la messa in sicurezza della struttura, seriamente danneggiata soprattutto nella copertura e nella zona mansardata. I tecnici Usar (Urban Search and Rescue) hanno effettuato puntellamenti per consolidare le porzioni instabili e prevenire nuovi crolli. L’imponente dispiegamento di mezzi e personale ha visto impegnate complessivamente tre squadre operative della sede centrale di Sassari e del distaccamento di Porto Torres, per un totale di 15 unità e sette automezzi, una squadra Sapr (Sistemi aerei a pilotaggio remoto) proveniente dai Comandi di Sassari e Cagliari, con 3 unità e 2 droni, utilizzati per la mappatura dall’alto e il monitoraggio delle criticità strutturali, una squadra “Cinofili” con 3 unità e due automezzi, inviata dalla Direzione regionale, per l’eventuale ricerca di persone sotto le macerie, una squadra specializzata in assetto Usar, composta da 24 unità e 6 automezzi, provenienti dai quattro comandi dei vigili del fuoco della Sardegna. Un lavoro di altissima professionalità che ha permesso agli uomini del 115 di estrarre Antonello Lambroni vivo da sotto le macerie, donando al figlio la speranza di poterlo riportare a casa.

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