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Tribunale

Abusi sessuali sull’allieva, il pm: «Condanna a 9 anni per la maestra di canto»

Abusi sessuali sull’allieva, il pm: «Condanna a 9 anni per la maestra di canto»

La denuncia era scattata nel 2018, la ragazzina aveva tredici anni

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Tempio Nove anni di reclusione. È la condanna chiesta dal pubblico ministero Noemi Mancini per Michela Morelli, 57anni, maestra di canto, accusata di aver abusato sessualmente di una ragazzina, allora tredicenne, sua allieva nel coro della parrocchia dove insegnava canto, in un centro della Gallura. La donna, difesa dall’avvocato Antonio Piredda del foro di Nuoro, ha sempre respinto le accuse.  Oggi, 2 luglio, al termine della requisitoria, la richiesta di condanna da parte del pubblico ministero che la ritiene responsabile delle accuse. Il processo davanti al tribunale in composizione collegiale proseguirà il  9 luglio. Michela Morelli era stata rinviata a giudizio nel 2020 dal giudice dell’udienza preliminare del tribunale di Cagliari. Il procedimento è stato spostato, poi, al tribunale di Tempio per competenza territoriale. Stando alle contestazioni contenute nel capo d’imputazione, la maestra di canto avrebbe carpito la fiducia della ragazzina approfittando del suo ruolo di insegnante, inviandole numerosi messaggi telefonici con continue lusinghe e apprezzamenti, fino al giorno in cui l’avrebbe costretta a subire atti sessuali.

Un giorno, con una scusa legata alle lezioni di canto, l’avrebbe convinta ad andare a casa sua. La maestra l’avrebbe aggredita baciandola con la forza e, poi, l’avrebbe costretta a sdraiarsi sul divano di casa, impedendole di muoversi, spogliandola e abusando di lei. Il fatto sarebbe avvenuto nell’abitazione della donna nel luglio 2018. Tornata a casa la ragazzina aveva confidato tutto alla madre.  La denuncia ai carabinieri era scattata il giorno dopo. Nelle mani degli inquirenti, i tabulati telefonici con i messaggi e il referto della visita medica. La ragazzina era stata sentita in incidente probatorio, avvenuto nel tribunale di Cagliari. Aveva ripercorso ogni momento e confermato la sua versione dei fatti, ribadendo ogni accusa nei confronti della maestra di canto. La difesa contesta l’intero quadro accusatorio. La ragazza e la sua famiglia sono costituite parte civile con l’avvocata Rosa Cocco. (t.s.)

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