La Nuova Sardegna

L’emergenza

Siccità nella Nurra: stop all’irrigazione, a rischio il bestiame

di Roberto Sanna
Siccità nella Nurra: stop all’irrigazione, a rischio il bestiame

La priorità prendersi cura degli animali sia per nutrirli che per abbeverarli

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Sassari Anche per l’erba medica la stagione è finita. Il Consorzio di Bonifica della Nurra ha detto stop, lo scorso 30 giugno, alla campagna irrigua e ormai la ritirata è completa su tutti i fronti: nei due mesi più caldi dell’anno bisognerà arroccarsi, cercando di limitare i danni, attorno alle viti, agli ulivi e a qualche specie ortiva. Il problema è che l’erba medica serve soprattutto per il bestiame, con gli allevatori che sono riusciti fino a oggi a fare sì e no un paio di tagli. In più, le aziende dell’Alta Nurra fuori dal Consorzio hanno serissimi problemi ad abbeverare i loro animali e la Municipalità della Nurra, insieme allo stesso Consorzio, ha chiesto un incontro urgente agli amministratori comunali per cercare di mettere insieme un piano di emergenza. Dati per “spacciati” i raccolti di angurie e meloni, abbandonata la soia, giusto per fare qualche esempio, ora bisognerà stare attenti a evitare danni collaterali come quelli che potrebbero subire le aziende di allevamento. «In Sardegna la situazione dei bacini attualmente è buona eccetto che nel Temo e nel Cuga, quelli che servono la Nurra, nelle altre zone è tutto sotto controllo, in qualche caso l’acqua è anche tracimata. Lo scorso anno in questa situazione difficile c’era la Baronia, stavolta è toccato a noi» commenta sconsolato Gavino Zirattu, presidente del Consorzio di Bonifica della Nurra e dell’Anbi Sardegna, l’autorità regionale che raduna tutti i vari Consorzi. «Lo stop all’irrigazione dell’erba medica era programmato e già all’inizio della stagione avevo avvisato che alla fine di giugno avremmo dovuto chiudere i rubinetti – aggiunge –. In questo periodo abbiamo lavorato giorno e notte, in certe zone purtroppo non siamo riusciti a essere costanti per problemi vari, forse si sarebbe potuto fare qualcosa in più, ma la situazione è veramente difficile. Ora la priorità è diventata prendersi cura del bestiame, sia per nutrirlo sia per abbeverarlo. Ho dato la disponibilità per collaborare con la Municipalità e con il Comune, per un intervento più rapido serve lo stato di emergenza».

Il presidente della Municipalità Alessandro Colombino nei giorni scorsi si è rivolto al Comune chiedendo il coinvolgimento anche della Protezione civile per allestire un calendario programmatico con le autobotti in modo da portare aiuto alle aziende agri-zootecniche in difficoltà, situate principalmente nel tratto della Nurra che va dalla borgate di La Corte all’Argentiera. Questo perché anche i pozzi a sonda delle aziende che non sono servite dal Consorzio sono a secco. E tali resteranno fino all’autunno: «Questo non è periodo di precipitazioni e forse è meglio così perché il rischio, come abbiamo visto nei giorni scorsi nella penisola, è di trovarsi di fronte a fenomeni incontrollabili e dannosi –. Le piogge arriveranno a ottobre, speriamo, o a novembre, nel frattempo bisogna gestire una situazione complicata. Mi dispiace perché non è solo un problema di scarse piogge, ma anche di una gestione della rete e delle strutture che deve essere rivista. La Sardegna come strutture non è messa così male, anzi, ci sono stati anni in cui eravamo un modello per tutti, poi le cose sono andate diversamente. Dobbiamo agire in fretta, devo dire che qualche segnale lo sto cogliendo ma i tempi non possono essere immediati».

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