La Nuova Sardegna

Olbia

La sentenza

Tragico naufragio sugli scogli di Li Nibani: condannato il comandante del motoscafo “Amore” per omicidio colposo

Tragico naufragio sugli scogli di Li Nibani: condannato il comandante del motoscafo “Amore” per omicidio colposo

Nello schianto morì un manager britannico: a processo erano in due

3 MINUTI DI LETTURA





Porto Cervo A tre anni dal tragico naufragio del motoscafo Amore sugli scogli affioranti dell’isolotto di Li Nibani, costato la vita al manager britannico Dean Kronsbein, armatore dello yacht, oggi 18 settembre, è stata emessa la sentenza per i due imputati a processo con le accuse, in concorso tra loro, di omicidio colposo e naufragio. La gup del tribunale di Tempio Marcella Pinna ha condannato a due anni di reclusione Mario Lallone, di Giulianova, comandante dello yacht Amore, ritenuto responsabile della  morte dell’armatore. Lo ha, invece,  assolto dall’accusa di naufragio. Assolto con formula ampia “perché il fatto non sussiste” da entrambe le accuse, Luigi Cortese, residente a Olbia, comandante dell’altro yacht, lo Sweet Dragon, di proprietà della famiglia Berlusconi Mario Lallone era difeso dall’avvocato Egidio Caredda, Luigi Cortese, dagli avvocati Fabio Varone e Alessandro Zampone. 

La sera del 31 luglio del 2022 le due imbarcazioni entrarono in rotta di collisione nel tratto di mare tra Li Nibani e l'isola delle Rocche, al largo di Porto Cervo: l’Amore andò a schiantarsi contro una roccia e l’impatto fu fatale per l’armatore che riportò lesioni mortali. Secondo la ricostruzione della Procura di Tempio, quando i due yacht – che viaggiavano in direzione opposta – si erano trovati di fronte, il comandante dell’Amore aveva accostato a sinistra invece che a dritta come raccomandato dal regolamento internazionale per prevenire gli abbordi in mare. Il risultato di questa condotta sarebbe all’origine della tragedia: l’Amore si era schiantato su una roccia affiorante e in conseguenza dell’urto violentissimo Dean Kronsbein, che si trovava a bordo, era stato scaraventato sulla plancia di comando procurandosi lesioni mortali. Una ricostruzione condivisa dalla giudice, che ha accolto la richiesta  di condanna a due anni per Lallone e l’assoluzione per Cortese (entrambi giudicati con rito abbreviato), formulata nella sua requisitoria dalla pm Sara Martino. 

«Sono molto soddisfatto per la piena assoluzione del mio assistito da tutti i reati contestati, perché rende giustizia al comandante Cortese e alla sua condotta, che, fin dal primo momento, abbiamo ritenuto estranea al sinistro dell’ “Amore” e del tutto rispettosa delle norme internazionali e locali sulla navigazione – commenta l’avvocato Varone –  Anche perché il comandante Cortese ha sofferto non poco per le prime notizie uscite sui media nazionali in merito a una sua presunta responsabilità. Debbo esprimere la mia personale gratitudine nei confronti del codifensore, l’ avvocato  Zampone, e dei consulenti tecnici di parte, che hanno fatto un lavoro eccezionale. Sono anche in debito di riconoscenza nei confronti di due persone che purtroppo non ci sono più: il collega  Nicolò Ghedini, che aveva caldeggiato la mia nomina come difensore di fiducia, e il presidente Silvio Berlusconi, armatore dello Sweet Dragon 2, che, in una piacevole telefonata, aveva tenuto a manifestare personalmente la sua fiducia nei miei confronti». (t.s.)

Primo piano
Le reazioni

Rally mondiale dalla Sardegna a Roma, la rabbia del sindaco Nizzi: «Vergogna, mi sarei aspettato serietà»

Le nostre iniziative