La Nuova Sardegna

Olbia

La sentenza

Abusa del figlio, lo filma e condivide le immagini nelle chat: condannato

Abusa del figlio, lo filma e condivide le immagini nelle chat: condannato

Pedopornografia, l’uomo dovrà scontare 14 anni di carcere. Condannati anche gli altri due imputati

2 MINUTI DI LETTURA





Olbia Il gup del tribunale di Cagliari Michele Contini ha condannato a 14 anni di reclusione (con rito abbreviato) un uomo di 42 anni accusato di aver costretto suo figlio di otto anni a subire atti sessuali, momenti che fotografava e filmava condividendo, poi, quelle immagini con altre persone in videochiamate o sulle chat. Una condanna ancora più pesante di quella che era stata richiesta dal pubblico ministero Gilberto Ganassi che aveva chiesto per l’imputato 12 anni di carcere.  Condannato a 8 anni – anche in questo caso, due anni in più rispetto alle richieste del pubblico ministero – anche un altro uomo, un 31enne, coinvolto, secondo le accuse della Dda di Cagliari, nella vicenda per aver ricevuto foto e filmati dall’imputato principale dove compare la piccola vittima degli abusi. Il gup ha infine condannato  a un anno, pena sospesa, una donna, accusata, in concorso col 42enne, di corruzione di minorenne: avrebbero avuto un rapporto sessuale in presenza della figlia, molto piccola. 

Il giro di pedopornografia era venuto alla luce nel marzo 2024 in un paese dell’Alta Gallura, in seguito alla denuncia presentata dall’ex moglie del 42enne dopo che suo figlio si era confidato con lei. Cinque i minori vittime degli abusi, indicati nel capo d’imputazione. Il figlio dell’uomo che si trova in carcere da un anno e mezzo  e la figlia dell’altra imputata, si sono costituiti parte civile con l’avvocata Monica Liguori del foro di Tempio. Il 42enne è accusato in concorso con l’altro uomo di pornografia minorile continuata e aggravata e violenza sessuale continuata e aggravata ai danni del figlio di 8 anni e di altri tre minori. Nel capo d’accusa si parla di “spettacoli pedopornografici” realizzati dall’uomo col coinvolgimento del minore, costretto a fare e subire atti sessuali. Immagini che suo padre avrebbe condiviso con altre persone in videochiamata o sulle chat.  Le indagini sono state condotte dai carabinieri di Tempio e coordinate dalla Dda di Cagliari (competente per il reato di pedopornografia). Il 42enne è difeso dall’avvocata Maria Cauli del foro di Cagliari, gli altri imputati sono assistiti dagli avvocati Giuseppe Ledda del foro di Cagliari, e Sergio Porcu del foro di Sassari. (t.s.) 

Primo piano
Polizia di Stato

Presa la banda degli assalti: ecco tutti i nomi degli arrestati

Le nostre iniziative