La Nuova Sardegna

Olbia

La guerra dei brico

Tecnomat Olbia chiuso e posti di lavoro a rischio. Appello di Dettori market alle istituzioni

Tecnomat Olbia chiuso e posti di lavoro a rischio. Appello di Dettori market alle istituzioni

Il gruppo proprietario del complesso Gallura del Pozzo Sacro che ospita il punto vendita chiede che si apra un dialogo per risolvere il problema

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Olbia Effetto Tecnomat. Una incertezza che mette a rischio posti di lavoro, economia del territorio, fino a ledere la libera concorrenza sulla base di sentenze che prima statuiscono e poi ribaltano le regole del mercato. Non un j’accuse, ma il richiamo a una sana mobilitazione è quello che arriva dal Gruppo Dettori Market, proprietari del complesso Gallura del Pozzo Sacro, che ospita il punto vendita di Tecnomat, chiuso dopo una sentenza del Tar che aveva accolto il ricorso contro l’atto amministrativo che, all’esito della conferenza di servizi, aveva autorizzato sotto il profilo edilizio e commerciale le società Bricoman Italia ed Md 2000 a realizzare un punto vendita di prodotti per il bricolage e altre tipologie.

Un’area destinata alla vendita di circa 6mila metri quadri dopo l’esecuzione di opere edilizie interne ed esterne e cambio di destinazione d’uso del seminterrato. Le serrande sono abbassate e già 24 lavoratori hanno visto scadere i contratti, con la conclusione del rapporto di lavoro. Così la voce che si leva a richiamare la mobilitazione delle forze sociali, delle istituzioni, del motore produttivo del territorio, è quella di uno dei gruppi imprenditoriali più importanti dell’intera Gallura.

L’investimento

«Sono stati investiti a Olbia oltre 36 milioni di euro, ma serve maggiore sostegno da parte delle istituzioni locali e regionali – si sottolinea nella nota della società –. Il progetto del complesso Gallura nasce con l’obiettivo di creare un polo moderno, capace di servire la città e la via del mare fino a Golfo Aranci, offrendo servizi, valore e nuove opportunità occupazionali alla comunità. La realizzazione della struttura ha richiesto un investimento iniziale di 18 milioni di euro, affrontato attraverso un percorso autorizzativo complesso e con molti ostacoli». Nato come il terzo centro commerciale della città, dopo quello in zona Basa e a Sa Marinedda, in zona Olbiamare, il Gallura ha infatti vissuto stagioni travagliate, con vari ostacoli determinati dai limiti imposti alla superficie di vendita. Con Tecnomat sembrava essere arrivata una nuova alba, per un polo commerciale che comunque rappresenta un valore per il mercato di Olbia, città a forte vocazione turistica. «L’immobile del Gallura rientra nel perimetro del gruppo Dettori Market, che comprende Commerciale Dettori, Dettori Market, Diemme Commerciale, ImmobilDiretta 2, Md2000 e Md3000. Negli ultimi anni il gruppo ha investito a Olbia circa 36 milioni di euro e a ottobre 2025 contava 612 dipendenti – recita la nota stampa –. All’interno della struttura opera anche Tecnomat, che ha investito 12 milioni di euro e assunto circa 100 lavoratori. Per accogliere questo marchio, Dettori Market ha scelto di chiudere il proprio supermercato, rinunciando a una fonte di fatturato e alla possibilità di assumere almeno 12 nuovi dipendenti».

L’incertezza

Dunque, i tempi lunghi della giustizia amministrativa e, al momento, l’assenza di un provvedimento urgente per la riapertura del punto vendita nella zona industriale di Olbia, hanno indotto Tecnomat a non rinnovare i 24 contratti in scadenza, nonostante la volontà di proseguire nell’organizzazione fin qui adottata, anche in ottica di mitigazione dell’impatto sociale di questa situazione. L’incertezza rischia di creare danni ancora più gravi al tessuto connettivo dell’economia del territorio. Nella guerra del bricolage a Olbia, la risposta di Tecnomat contro lo stop del Tar, che aveva portato alla chiusura della struttura di vendita del Pozzo Sacro, infatti, era consistita nell’appello al Consiglio di Stato, promosso da Bricoman Italia. Lo stesso Comune si è costituito in giudizio dopo che il Tar Sardegna, con sentenza 3 ottobre 2025, in accoglimento del ricorso principale e dei successivi motivi aggiunti proposti da Bricofer Group spa e da Ottimax Italia spa, aveva annullato tutti gli atti con i quali era stata autorizzata la realizzazione e l’esercizio di una media struttura di vendita, nonché gli atti con cui era stata autorizzata l’esecuzione di lavori su area esterna alla medesima struttura di vendita. Da quasi due mesi, ormai, le serrande di Tecnomat sono abbassate. «I numeri del nostro gruppo dimostrano un impegno concreto verso il territorio – sottolinea la nota di Dettori Market –. Per questo riteniamo essenziale un sostegno più deciso da parte delle istituzioni locali e regionali, affinché vengano valorizzati gli investimenti già realizzati e tutelati i posti di lavoro che costituiscono il tessuto sociale della nostra comunità». E infine. «Oggi assistiamo a dinamiche di forte competizione, che rischiano di trasformarsi in conflitti commerciali poco utili al territorio – conclude la nota di Dettori Market –. Siamo convinti che crescita e nuova occupazione derivino da un ambiente aperto, dinamico e basato sulla sana concorrenza. Solo un dialogo costruttivo tra le imprese e le istituzioni locali e regionali potrà garantire uno sviluppo stabile e orientato al futuro».

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