Morte di Omar Masia: eseguiti gli accertamenti sul ponte della tragedia
Al vaglio della Procura di Tempio il vecchio parapetto che aveva ceduto all’impatto con l’auto
Tempio Periti al lavoro oggi 1 dicembre sul ponte di Baldu, lungo la strada per l’Agnata, teatro nella notte tra il 25 e il 26 ottobre dell’incidente stradale costato la vita al 25enne di Calangianus, Omar Masia. La Bmw sulla quale viaggiava insieme a quattro amici – lui era seduto a fianco al guidatore – era precipitata dal ponte, volando giù per una decina di metri, dopo aver sfondato la ringhiera - guard rail che si trovava ai lati del ponticello. Un parapetto composto da pochi tubi di ferro arrugginiti che non aveva retto all’impatto. E proprio il parapetto è stato al centro dell’accertamento tecnico non ripetibile avvenuto oggi su disposizione del pubblico ministero Sara Martino, titolare dell’inchiesta. Al lavoro l’ingegnere Giovanni Lippi, nominato dalla Procura e i consulenti nominati dai difensori del giovane che era alla guida dell’auto, gli ingegneri Stefano Ferrigno e Fabio Satta. Sul posto anche i carabinieri di Tempio che si stanno occupando delle indagini, e i legali Giovanni Azzena che assiste l’indagato con l’avvocato Gerolamo Orecchioni, e Nino Vargiu, che assiste la famiglia della giovane vittima. Sono stati eseguiti rilievi e misurazioni con apposite strumentazioni.
Il consulente della Procura dovrà individuare le cause o le concause del cedimento della barriera, e accertare se era idonea alla sua funzione (visto lo stato di usura), e se necessitava di lavori di manutenzione. Se fosse, dunque, a norma. Il 25enne che guidava l’auto è indagato per omicidio stradale e lesioni personali colpose (nei confronti degli altri giovani rimasti feriti). L’accertamento sulle condizioni del guard rail era stato sollecitato anche dai difensori del giovane indagato. Sono in corso anche gli accertamenti disposti dalla Procura sui telefoni cellulari dei ragazzi: quattro quelli messi sotto sequestro all’indomani della tragedia, sia quello del giovane che era alla guida dell’auto, che quelli dei tre passeggeri che erano seduti nel sedile posteriore. Il consulente nominato dal pubblico ministero, Fabio Massa, esperto in materia di informatica forense, dovrà estrapolare tutti i dati contenuti negli smartphone, verificare se ci siano state delle cancellazioni, e se ci siano applicazioni relative alla geolocalizzazione e agli spostamenti.
