La Nuova Sardegna

Olbia Tracce di sangue ritenute di interesse per le indagini, sarebbero state rinvenute dai carabinieri del Ris di Cagliari nella macchina di Giorgio Beccu, accusato insieme alla sua compagna Maria Giovanna Meloni di aver ucciso Rosa Bechere (moglie di Davide Iannelli) e di aver fatto sparire il suo cadavere. Tra giovedì e venerdì scorso, i carabinieri del reparto territoriale di Olbia e quelli del Ris di Cagliari, su disposizione della Procura generale della Sardegna – il procuratore Luigi Patronaggio e il sostituto Alessandro Bosco – hanno passato al setaccio prima la casa di Olbia dei due indagati, in via Pietro Aretino, poi, quella di campagna sempre in uso ai due, a Su Canale, frazione di Monti. Sopralluoghi a caccia di prove, tracce di sangue e reperti biologici che possano confermare l’ipotesi accusatoria. E cioè che la donna sia stata uccisa dalla coppia che si sarebbe, poi, disfatta del suo corpo. Forse gettandolo in mare. Entrambe le abitazioni erano state già ispezionate nella prima inchiesta.

Ma ad aver attirato l’attenzione degli specialisti dell’Arma è stata l’auto di Giorgio Beccu, una Fiat Punto – sempre parcheggiata davanti alla casa di via Aretino e trascurata nelle precedenti indagini – all’interno della quale i Ris avrebbero rinvenuto tracce ematiche risultate positive al luminol. Tracce ritenute utili alle indagini. Il materiale repertato è stato, quindi, sequestrato per essere sottoposto agli ulteriori approfondimenti necessari per capire l’origine del sangue rinvenuto. L’inchiesta sulla scomparsa di Rosa Bechere, 60enne, invalida, di cui non si hanno più notizie dal 25 novembre 2022 (otto mesi dopo l’arresto del marito per l’omicidio di Tony Cozzolino), è stata recentemente riaperta. Maria Giovanna Meloni e Giorgio Beccu, difesi dagli avvocati Giampaolo Murrighile e Angelo Merlini, sono indagati per omicidio e occultamento di cadavere. I due si dichiarano estranei alla vicenda. (t.s.)