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Il giallo di Olbia

Rosa Bechere, le intercettazioni choc: «Meno male non l’hanno trovato...» – le carte dell’inchiesta

di Marco Bittau
Rosa Bechere, le intercettazioni choc: «Meno male non l’hanno trovato...» – le carte dell’inchiesta

Il dialogo tra gli indagati Maria Giovanna Meloni e Giorgio Beccu: «Che se la cerchino, ora è bella tranquilla». L’ipotesi: la donna è stata uccisa in via Petta o nella casa tugurio in via Aretino

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Olbia “Che se la cerchino...Ora Rosa è bella tranquilla” oppure “...Meno male che non l’hanno trovato...”. Ma a cosa si riferivano Maria Giovanna Meloni e il compagno Giorgio Beccu nei loro discorsi sul giallo di via Petta? Parlavano di Rosa Bechere, la donna 60enne scomparsa e probabilmente uccisa il 25 novembre di tre anni fa a Olbia. Anzi, bisbigliavano, perché sapevano di essere intercettati dalla Procura di Tempio in quanto indagati con l’accusa pesante come un macigno di aver ucciso la donna e aver fatto sparire il cadavere. In mare, probabilmente. E indagati sono ancora, Maria Giovanna Meloni (45 anni, di Olbia) e il compagno Giorgio Beccu (52 anni, di Berchidda), dopo tre lunghi anni in cui pensavano di aver “scollinato” un’inchiesta ormai alla deriva, che rischiava di finire nell’archivio dei casi irrisolti. I cold case che tanto piacciono agli amanti delle serie tv.

Invece no: da qualche settimana l’inchiesta, rilevata dalla Procura generale della Repubblica (con l’applicazione di un sostituto procuratore di Tempio, Alessandro Bosco), è ripartita con ben altro piglio e ora la coppia Meloni-Beccu è di nuovo in un mare di guai. Agli atti ci sono diverse intercettazioni ambientali e telefoniche, rilevate soprattutto nella prima fase dell’indagine, tra il 3 dicembre 2022 e i primi mesi del 2023, cioè poco dopo la scomparsa e probabile uccisione di Rosa Bechere. Secondo gli investigatori, la morte potrebbe essere avvenuta a Olbia, nella casa della donna in via Petta, quartiere San Nicola, o molto più probabilmente nella casa tugurio di via Pietro Aretino dove Maria Giovanna Meloni e Giorgio Beccu abitavano sopraffatti da decine di gatti e carabattole di ogni genere. Nel faldone delle intercettazioni c’è materiale interessante. Alcune sono riferite a un periodo in cui la coppia non è ancora formalmente indagata.

Sono solo due testimoni, ma parlano continuamente di quel fatto. Il “...meno male che non l’hanno trovato...” si riferisce a una conversazione del 6 dicembre 2022. È Giorgio Beccu che parla rivolto a Maria Giovanna Meloni. Trovato cosa? Potrebbe essere il cadavere della povera donna oppure un qualcosa, forse un oggetto, comunque determinante per le indagini. “Adesso Rosa sarà bella tranquilla, che se ne frega di tutti e tutto...” invece è una frase sibilata da Maria Giovanna Meloni a una vicina di casa Bechere, in via Petta, e l’intercettazione risale al 4 dicembre 2022. Sempre la Meloni il 12 gennaio 2023 si lascia sfuggire uno sprezzante “Che se la cerchino...”, evidentemente riferito agli investigatori.

Due giorni dopo, il 14 gennaio, viene intercettato Beccu che dice “L’importante che si salvino le registrazioni...” riferendosi ad alcuni file ritenuti importanti per gli indagati. In particolare, una registrazione consegnata alla polizia giudiziaria contenente una conversazione tra Rosa Bechere e il suo medico che, a dire degli indagati, rappresenterebbe il carattere frivolo della donna scomparsa e la possibilità di intrattenere rapporti con altri uomini. Un’ipotesi piuttosto lontana dalla realtà delle indagini, visto che la Bechere era una persona sofferente psichica e che il solo compagno della vita era Davide Iannelli, condannato all’ergastolo per l’omicidio Cozzolino, nel 2022, sempre nel condominio delle sciagure in via Petta. In tutte o quasi le intercettazioni Maria Giovanna Meloni e Giorgio Beccu parlano sottovoce, quasi da non poter essere uditi dai carabinieri in ascolto. Spesso usano frasi come “hai capito, eh...” per nascondere il vero contenuto della conversazione. Come se sapessero di essere intercettati. Del resto, risulta che la coppia fosse ben informata sul funzionamento delle intercettazioni. Ad esempio, se e anche con il telefono cellulare spento. 

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