Dermatite nodulare bovina, stretta sulle norme di prevenzione nelle stalle
Il confronto tra gli allevatori soci e i vertici della 3A di Arborea: ecco cosa si è deciso
Arborea L’attenzione è massima, il timore che la malattia possa irrompere negli allevamenti locali c’è, ma per ora si evitano gli allarmi. La Cooperativa Assegnatari Associati Arborea 3A sta monitorando con la massima attenzione l’evoluzione dei focolai di dermatite nodulare bovina registrati in alcune zone della Sardegna. La cooperativa non riscontra casi negli allevamenti appartenenti alle 146 aziende agricole sarde socie e, con l’obiettivo di favorire la più ampia diffusione di linee guida per prevenire la malattia, ha convocato un’assemblea informale rivolta alla compagine sociale. L’incontro tecnico e informativo con i soci si è svolto questa mattina, martedì 29 luglio, nella sede della Cooperativa Latte Arborea sotto la guida del presidente e amministratore delegato Remigio Sequi e ha visto la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni universitarie e sanitarie del territorio. C’erano Enrico Vacca, direttore del Servizio sanità animale dell’Asl di Oristano; Anna Paola Corda, coordinatrice per l’Asl dell’attività di prevenzione e controllo delle malattie animali trasmissibili; Simonetta Cherchi, direttrice generale dell’Istituto Zooprofilattico della Sardegna; Lorenzo Stevanato per l’Ordine provinciale dei medici veterinari; Alberto Atzori, professore di Agraria dell’Università di Sassari; Giuseppe Sedda, direttore del servizio Igiene degli allevamenti e della produzioni zootecniche dell’Asl.
Per proteggere dalla dermatite nodulare contagiosa gli animali e l’intero patrimonio zootecnico, l’Istituto Zooprofilattico ha raccomandato il ricorso alla vaccinazione su larga scala. Per proteggere la salute degli animali e la sicurezza dei prodotti, la Cooperativa 3A ha adottato azioni preventive coordinate lungo l’intera filiera del latte vaccino, in costante contatto con le istituzioni regionali per la definizione delle procedure più opportune da adottare, in linea con le disposizioni sanitarie regionali e nazionali. A tutela dell'intero comparto, la Cooperativa ha attivato nello stabilimento di trasformazione di Arborea interventi di sanificazione dei mezzi di raccolta latte provenienti dalle zone prossime ai focolai segnalati nel Nuorese e ha coinvolto tutti i soci nella sensibilizzazione, all’interno delle rispettive aziende agricole, di misure fondamentali di prevenzione. Sono previsti il controllo rigoroso degli accessi in stalla sia di veicoli che di persone, garantendo dove necessario la registrazione dei medesimi e procedure di sanificazione. Ancora la sanificazione regolare degli ambienti di stalla, mantenendo elevati standard igienici nei punti frequentati dagli animali e potenziando possibilmente la ventilazione. Infine la disinfestazione da insetti intensificando le pratiche in particolare per zanzare, mosche e zecche, potenziali vettori del virus responsabile della dermatite nodulare.
«Come rappresentanti della più importante realtà agroalimentare sarda siamo convinti che solo con un’azione condivisa e responsabile possiamo garantire la salvaguardia sanitaria della filiera di latte vaccino – ha affermato il presidente Remigio Sequi –. In un contesto sempre più esposto al rischio di epidemie, la prevenzione si conferma l’unico strumento realmente efficace per tutelare la salute animale, la continuità produttiva delle aziende zootecniche e la nostra economia regionale. Riteniamo importante indennizzare adeguatamente gli allevatori che subiscono abbattimenti e auspichiamo che le prossime misure del Piano di sviluppo rurale prevedano investimenti strutturali in biosicurezza. Nei prossimi giorni e nelle prossime settimane continueremo ad avere una gestione rigorosa e attenta grazie alla collaborazione attiva dei soci, in piena sintonia con istituzioni, associazioni e allevatori».