«Due milioni di Tari non pagata», il Comune di Oristano a caccia degli evasori
Parte il piano di recupero per le somme delle annualità 2023 e 2024
Oristano È caccia agli evasori della Tari. È il Comune ad aver dato il via a un’operazione massiccia che, come avvenuto anche negli anni precedenti punta recuperare cifre mancanti che sommate, che pesano come macigni sul bilancio cittadino. L’emergenza finanziaria è palese e non lascia spazio a interpretazioni. A confermarla è l’assessore al Bilancio, Simone Prevete, che ha quantificato la voragine con estrema chiarezza: «All’appello mancano 2 milioni e mezzo di euro relativi al mancato pagamento della Tari 2023-2024». Una morosità così imponente, dimostra che l’evasione fiscale sulla Tari è un fenomeno strutturale. Nonostante gli sforzi e i recuperi effettuati sugli anni pregressi, il problema continua a manifestarsi con forza per le nuove scadenze.
L’evasione, in sostanza, innesca un circolo vizioso: per recuperare le somme si devono spendere altre risorse per procedure e accertamenti, e il saldo finale resta spesso negativo. Chi paga regolarmente, intanto, continuano a sopportare il peso finanziario di chi si sottrae al dovere. L’impatto di questi mancati incassi va ben oltre la semplice contabilità. La Tari, per legge, deve coprire integralmente i costi del servizio rifiuti, dalla raccolta allo smaltimento. Quando , come in questo caso, 2 milioni e mezzo di euro, significa che il costo del servizio non è coperto. Un deficit che incide direttamente sulla liquidità dell’ente e, potenzialmente, sulla qualità e sull’efficienza del servizio, dalla frequenza della raccolta alla pulizia delle aree periferiche.
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