La Nuova Sardegna

Oristano

Il caso

Costretta a subire abusi sessuali: «Il compagno di mia madre mi ha violentata più volte». Il racconto choc della vittima

di Enrico Carta
Costretta a subire abusi sessuali: «Il compagno di mia madre mi ha violentata più volte». Il racconto choc della vittima

In aula la conferma delle accuse di una quattordicenne durante l’incidente probatorio

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Oristano Due ore per confermare tutto. Due ore per dire che quell’uomo che assiste in manette all’incidente probatorio che si svolge in modalità protetta ha abusato di lei. Le parole escono dalle labbra di una quattordicenne che ricostruisce la sua storia di un anno e qualche mese di pesantissimi abusi sessuali che sarebbe avvenuta in un paese del nord della provincia di Oristano.

Quattro, forse cinque volte sarebbe stata costretta a subire le violenze del convivente della madre (non indichiamo il nome dell’indagato a tutela dell’identità della vittima, ndr).

Il caso era esploso la scorsa estate, quando la giudice per le indagini preliminari Federica Fulgheri, che ha condotto l’udienza per l’incidente probatorio, aveva emesso l’ordinanza di custodia cautelare in carcere su richiesta del pubblico ministero Andrea Chelo ai danni di un 41enne che in passato qualche guaio con la giustizia lo aveva già avuto, tanto che nel suo casellario giudiziale figura una condanna per maltrattamenti in famiglia. Queste sono però un’altra storia e una pagina diversa. Anche la famiglia è cambiata così come l’indagato che, difeso dall’avvocato Stefano Piras, si è discolpato affermando di essere vittima di una sorta di complotto e che a violentare la ragazzina sono state altre persone. Non si capacita, insomma, del perché quelle accuse gli siano state rivolte contro.

Fatto sta che la quattordicenne le ha ribadite alla presenza della psicologa convocata dal tribunale, dell’avvocato Ezio Ullasci che assiste la minore nella vicenda penale e dell’avvocato Valerio Martis che assolve il compito di tutore legale. Secondo la ricostruzione, che sarebbe peraltro suffragata da una serie di testimonianze raccolte prima che l’indagato finisse in carcere, tutto sarebbe iniziato con degli apprezzamenti detti anche ad alta voce di fronte ad altre persone. Non erano incontri casuali, perché la presunta vittima e il suo presunto violentatore vivevano sotto lo stesso tetto. La madre della ragazzina aveva infatti avviato una convivenza con il 41enne e si era trasferita nella casa in cui abitavano anche altri figli e figlie del sospettato.

Approfittando di qualche ora di solitudine, sarebbe quindi passato all’azione convincendo la quattordicenne a seguirlo in camera da letto e lì sarebbe successo quel che poi è scritto nelle varie contestazioni.

Il primo episodio risalirebbe all’aprile 2024, poi gli abusi sessuali si sarebbero ripetuti almeno altre tre volte. Infine la ragazzina, ormai distrutta nell’animo da quanto le stava accadendo, sarebbe esplosa raccontando tutto a una delle altre figlie del presunto violentatore. Quella confidenza avrebbe aperto la strada che ha portato sino alle assistenti sociali e infine in tribunale. La ricostruzione e le altre testimonianze sono state sin qui ritenute credibili e ora l’incidente probatorio cristallizza quelle dichiarazioni, in attesa che l’indagine si concluda.

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