Gli scolari di Sant’Orsola scrivono una lettera all’uomo picchiato sotto casa: «Forza, guarisca presto»
Sassari, il bel gesto degli alunni della 5ª A della primaria di via Castellaccio: «Ad Halloween ci ha accolto con gentilezza, noi le mandiamo un grande abbraccio»
Sassari Streghe, scheletri, spose cadavere, fantasmi, mostri con tre occhi e due teste, armati di falce, bastoni e… un sacchetto. Aveva accolto con un sorriso quei bambini spaventosi e scatenati, pronti a depredarlo di dolci, caramelle e cioccolatini. Era la sera di Halloween e in quella casa di via Marginesu, nel quartiere di Sant’Orsola, i bambini che gridavano “Dolcetto o scherzetto?” avevano portato allegria e trovato in cambio tanta gentilezza, affetto, simpatia.
Dopo una decina di minuti trascorsi insieme ai padroni di casa (marito e moglie), le mascherine - alunni e alunne della classe 5ª A della scuola primaria di Sant’Orsola in via Castellaccio - erano andate via con i sacchetti carichi di prelibatezze e l’emozione di essersi sentiti accolti.
Qualche giorno dopo la brutta notizia: quel signore tanto gentile era stato picchiato selvaggiamente da un ragazzo ed era finito all’ospedale con un braccio rotto e ferite varie. Un episodio gravissimo, avvenuto all’ingresso della palazzina in via Marginesu, che ha suscitato indignazione tra i bambini e le loro famiglie e di fronte al quale hanno deciso di non restare in silenzio.
Hanno parlato con le insegnanti e deciso insieme di scrivere una lettera: «Caro signor… siamo molto dispiaciuti e dispiaciute per ciò che è accaduto». E poi: «La sera di Halloween lei e sua moglie ci avete accolto in modo molto carino. Per questo, d’accordo con le maestre e anche con i compagni che non erano presenti quella sera, abbiamo pensato di scriverle questa lettera per manifestarle la nostra solidarietà: le auguriamo che possa tornare a casa il prima possibile e che recuperi forza e serenità! Un abbraccio da tutta la 5ª A»
La lettera, con l’elenco dei nomi di tutti gli scolari, cuori e faccine sorridenti, è stata consegnata alla moglie del signore aggredito che ha provveduto a darla al marito, ancora ricoverato in ospedale. Una carezza d’affetto per lui in un momento difficile, parole dolci di bambini, che non cancellano il dolore ma di certo aiutano a sopportarlo .