"Teorie queer” all'università di Sassari, la ministra Anna Maria Bernini annuncia un'istruttoria
La risposta all’interrogazione del deputato della Lega Rossano Sasso impegnato in una campagna contro il corso del professor Federico Zappino
La ministra dell'Università e della Ricerca Anna Maria Bernini ha risposto all'interrogazione sul corso "teorie queer" all'Università di Sassari nel corso del question time alla Camera presentata dal deputato della Lega Rossano Sasso: «Il ministero dell'Università e della Ricerca ha avviato le istruttorie e sta monitorando con i rettori le situazioni segnalate per valutare eventuali e ulteriori interventi che il singolo ateneo vorrà porre in essere. Qualora dall'istruttoria emergessero profili reato, sarà nostro dovere interessare l'autorità giudiziaria».
«All'interno dei luoghi in cui le culture si formano, va condannata fermamente qualsiasi discriminazione di genere: ognuno ha il diritto al proprio orientamento sessuale che deve essere tuttavia inserito in uno spazio di circolazione delle idee rispettoso della sensibilità di tutti - ha aggiunto la ministra Bernini -. L'articolo 33 della Costituzione dichiara libero l'insegnamento, si chiama autonomia universitaria. Tuttavia la libertà di insegnamento deve essere bilanciata dalla protezione di altri valori ugualmente blindati dalla Costituzione quali la tutela della dignità della persona, della salute intesa come tutela dell'integrità psicofisica e all'equilibrato sviluppo psicofisico dei minori». Secondo la ministra «in questo necessario e delicato equilibrio, non possono in alcun modo trovare spazio percorsi ideologici di acritico indottrinamento o pressione psicologica, né tantomeno percorsi che adombrino in modo subliminale incitamenti a forme di pressione sui minori».
«Quanto al progetto di ricerca condotto presso l'Università di Roma Tre, il Mur ha già verificato che non sono stati impiegati i fondi pubblici» ha concluso Bernini riferendosi al “laboratorio per bambini gender creative” all'ateneo romano.
Così il deputato Sasso: «All’Università di Sassari esiste l'esame in “Teorie Queer” valido per conseguire la laurea in Scienze Politiche e tra i libri segnalati per poter sostenere quest'esame ce n'è uno che beatifica la pedofilia. Il titolare di questa cattedra, il professor Federico Zappino, ha dichiarato di voler concludere il ciclo di lezioni con 5 giorni di seminari tenuti da attivisti trans LGBTQIA+ e parlamentari di sinistra. E poi l’Università Roma 3, dove una ricercatrice che è anche attivista di un gruppo LGBTQIA+ ha creato un laboratorio per bambini trans di 5 anni. Iniziative ideologiche, che si inseriscono fra le azioni politiche che l'opposizione ha annunciato contro la risoluzione della Lega Anti-Gender approvata in Commissione Cultura».
«La Lega – ha continuato Sasso – intende rispettare il mandato elettorale ricevuto dagli Italiani che non prevede l'ideologia gender e vuole difendere scuole e università dalla propaganda dell’agenda arcobaleno. Una deriva ideologica che quotidianamente bombarda e influenza i ragazzi, che li spinge a dissociarsi dal sesso biologico e a riconoscersi fluidi, a non sentirsi né maschi né femmine, ormai concetti superati per chi professa le teorie queer. Le scuole e le università non sono i palchi per promuovere l’ideologia arcobaleno. La Lega ha già fatto approvare in tal senso una risoluzione in Commissione Cultura e ha tracciato il percorso. Ora tocca alla maggioranza tutta, al governo di centrodestra dare un seguito a quella risoluzione, prevedere una legge chiara, univoca, che nel rispetto dei diritti di tutti e nella tutela della lotta alla discriminazione ponga un limite e un argine alla deriva gender tanto cara alle sinistre».