Crisi idrica, bacini sempre più vuoti: allarme rosso nel Maccheronis
Gli invasi sono pieni al 39% e rispetto all’anno scorso c’è un calo del 10%. Novembre avaro di piogge: a ottobre 8 milioni di metri cubi in più nelle riserve
Sassari Invasi sempre più a secco: il rapporto al 30 novembre fotografa uno scenario sempre più preoccupante, con una diminuzione costante dei volumi. I dati attuali, confrontati con quelli dello stesso periodo del 2023 e del mese precedente, mostrano un calo complessivo delle riserve, con situazioni critiche in alcuni invasi strategici. Novembre, mese tradizionalmente piovoso, è stato avaro di precipitazioni, con effetto immediato sui volumi invasati.
Il quadro generale
A novembre 2024, il volume complessivo degli invasi della Sardegna si attesta a 717,71 milioni di metri cubi, pari al 39,35% della capacità autorizzata. Un anno fa, sempre a novembre, la situazione non era particolarmente rosea ma neppure così critica: il volume invasato era di 920,78 milioni di metri cubi, corrispondenti alla metà della capienza autorizzata. Un mese fa, invece, gli invasi contenevano circa 8milioni di metri cubi in più rispetto alla situazione attuale.
Invasi critici
Tra gli invasi monitorati, alcuni presentano dati sempre più preoccupanti. Su tutti Maccheronis (Posada) . I numeri e le percentuali parlano da soli: volume autorizzato 22,84 milioni, volume invasato 3,29 milioni. Percentuale di riempimento: 14,42%. Indicatore di emergenza: 0,13 (colore rosso). Questo invaso è tra i più critici della regione, con un volume invasato drammaticamente basso rispetto alla capacità. Basti pensare che nello stesso periodo del 2023 il volume d’acqua era 4.42, e la percentuale di riempimento ammontava al 19.36.
Ecco poi l’invaso del Flumendosa – Bau Muggeris. Volume autorizzato: 56.62 milioni. Volume invasato: 9,27, percentuale di riempimento: 16,37%. L’anno scorso a novembre la situazione era decisamente migliore. I volumi erano di 12.35 milioni di metri cubi e la percentuale del 21.81%. Molto complessa anche la situazione nel sistema Nord occidentale – Alto Coghinas: l’indicatore di stato è arancione, cioé di pericolo, soprattutto nell’area del Bidighinzu, dove la percentuale di riempimento si ferma al 24%. Un quadro complesso, come evidenziato di recente anche dal Consorzio di bonifica della Nurra. Va meglio nella zona di Nuraghe Arrubiu (Flumendosa). Volume autorizzato: 262,66 milioni di metri cubi. Volume invasato: 127,30. Percentuale di riempimento: 48,46%. Questo invaso mantiene un livello relativamente stabile, ma il riempimento è comunque inferiore agli standard ottimali.
In ogni modo anche in questo caso la diminuzione della risorsa idrica è notevole. L’anno scorso a novembre c’erano 174.34 milioni di metri cubi con una percentuale di riempimento del 66.37 per cento. Profondo rosso in Ogliastra: a Monte Su Rei (Rio Mulargia), il volume autorizzato è 320,00 milioni di metri cubi, quello invasato appena 16,81. Percentuale di riempimento: 5,25%. Neanche un anno fa lo scenario era dei più rassicuranti: 69.95 milioni di metri cubi d’acqua, e una percentuale di riempimento del 21.86%. Ma quello che più genera preoccupazione e fa riflettere sulla gravità generale è il dato del Liscia, in Gallura: un anno fa la situazione era più tranquilla e l’indicatore di stato era il verde, cioè la normalità: a fine novembre erano presenti 71,37 milioni di metri cubi d’acqua, con una percentuale di riempimento del 68.62%. Ora i milioni invasati sono 54,3, il riempimento è sceso al 52,3 e il verde è sparito: l’indicatore di stato è diventato giallo, segno che sarebbe preferibile iniziare a limitare i consumi.