La Nuova Sardegna

Il caso

La siccità della Sardegna al Parlamento europeo grazie a un maltese

La siccità della Sardegna al Parlamento europeo grazie a un maltese

L’esponente del gruppo dei Socialisti e Democratici ha espresso le sue preoccupazioni sulle conseguenze del cambiamento climatico

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Sassari Il caso della siccità in Sardegna è arrivato alla seduta plenaria del Parlamento europeo. A occuparsene, però, non è stato un europarlamentare sardo, d’altra sarebbe stato complicato dato che l’isola dal 2019 è scoperta a Strasburgo, penalizzata dalla disparità del collegio unico che mette insieme il peso di poco più di 1,4 milioni elettori sardi a fronte dei circa 4,6 milioni siciliani che possono votare nella Circoscrizione Italia insulare. Mentre il collegio unico della Sardegna rimane un miraggio, con una legge promossa ma finita nel misterioso limbo delle proposte dimenticato, a sottolineare l’emergenza idrica nell’isola è stato un altro isolano, maltese però. L’eurodeputato maltese Thomas Bajada, esponente del gruppo dei Socialisti e Democratici, lunedì ha espresso le sue preoccupazioni legate alle conseguenze del cambiamento climatico sulle regioni mediterranee, sottolineando come il 2024 sia stato dichiarato dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale (Wmo) l’anno più caldo mai registrato, con effetti estremi per le aree più vulnerabili del Sud Europa, in particolare le isole.

Da qui, il passaggio dedicato alla crisi sarda, momentaneamente cancellata (in alcune aree) dalle piogge degli ultimi giorni: «I problemi di stress idrico continuano a colpire territori come la Sardegna, anche durante la stagione autunnale ed invernale – ha detto il giovane europarlamentare –. È recente infatti, la richiesta della presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, di appellarsi alla premier Meloni per dichiarare lo stato d’emergenza nazionale. Il protrarsi dei fenomeni siccitosi nel trimestre da ottobre a dicembre 2024 ha impedito il ripristino delle scorte idriche regionali, già compromesse dalla scorsa estate».

Una situazione critica, secondo Bajada, che in effetti è destinata a protrarsi anche perché le ultime piogge non hanno portato benefici agli invasi del sistema Temo-Cuga-Bidighinzu che servono il nord-ovest dell’isola e che sono rimasti tagliati fuori dalle eccezionali piogge degli ultimi giorni. «La situazione nel Mediterraneo richiede un approccio urgente, la regione si sta riscaldando il 20% più rapidamente della media globale e – dice il deputato laburista – questo comporta conseguenze drastiche per pescatori e agricoltori». Bajada sarà relatore per il Parlamento europeo dalla Strategia di resilienza idrica dell’Unione europea, un piano d’azione degli Stati membri che ha l’obiettivo di ottimizzare l’approvvigionamento e l’utilizzo delle risorse idriche “affrontando i problemi aggravati dal cambiamento climatico, tra cui lo stress idrico causato da siccità e inondazioni, l’inquinamento delle falde acquifere, la desalinizzazione delle acque e lo spreco di risorse idriche per mancanza di politiche di sensibilizzazione nell’ambito industriale e domestico”. (c.z.)

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